vaccini in farmaciaLa questione dell’obbligo di effettuare i vaccini per poter iscrivere i figli a scuola è stata oggetto di un commento anche da parte del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli. Il senatore ha spiegato infatti che «l’obbligatorietà dei vaccini a scuola è un fattore importante: il diritto alla salute, infatti, passa anche per la vaccinazione». La richiesta di esibire un certificato ai genitori, in effetti, è già in vigore in Germania, negli Stati Uniti e in Canada. «La scienza – ha aggiunto il parlamentare di Forza Italia intervenendo a Radio Cusano Campus – indica che grazie ai vaccini molte malattie pericolose sono state debellate e l’invito è a diffidare delle informazioni, spesso più simile a leggende metropolitane, che si possono ricavare da internet, tanto più se non si hanno gli strumenti per valutarne l’attendibilità». Un appello dunque a rivolgersi a professionisti competenti per ottenere le informazioni necessarie a riguardo. E tra di essi figurano anche i farmacisti, che anzi potrebbero essere coinvolti in modo diretto anche nel processo di vaccinazione della popolazione. «Ora il tema su cui occorre confrontarsi – ha sottolineato infatti Mandelli – è come consentire a tutti i ragazzi di essere vaccinati senza creare disagi alle famiglie ed evitando che si possa generare caos presso le strutture pubbliche. Per questo ritengo necessario pensare a soluzioni innovative. Magari prevedendo che i medici possano effettuare le sole vaccinazioni, non visite o prescrizioni, all’interno delle farmacie, luoghi idonei dal punto di vista igienico e sanitario». Una proposta innovativa, dunque, che prevederebbe di fatto una stretta collaborazione tra i medici e i farmacisti, sfruttando la presenza capillare delle farmacie sul territorio nazionale. Il senatore si era battuto per l’introduzione dell’obbligo, spiegando che «le vaccinazioni sono uno strumento di salute pubblica preziosissimo e insostituibile. Perché non solo conferiscono alla persona la protezione contro malattie spesso difficilmente trattabili, ma perché possono debellare la malattia stessa. È il caso del vaiolo ma, a livello continentale, anche della poliomielite. Eppure, oggi siamo di fronte a un vero e proprio attacco concentrico della disinformazione sui vaccini».

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