La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nella riunione del 22 dicembre, ha dato parere favorevole per l’utilizzo in Italia del vaccino Nuvaxovid (Novavax) «rendendolo disponibile nell’intera indicazione autorizzata da Ema per i soggetti di età uguale o superiore ai 18 anni». Nell’occasione, l’Aifa ha fatto sapere che «la vaccinazione prevede un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra». La Commissione tecnico scientifica ha sottolineato come «i dati disponibili sul vaccino Nuvaxovid hanno mostrato un’efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale».

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L’approvazione dell’Ema il 20 dicembre 2021

L’Agenzia europea aveva riportato i dati degli studi presentati dal produttore: «Il primo studio, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da sette giorni dopo la seconda dose nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid – 14 casi su 17.312 persone – rispetto alle persone a cui è stato somministrato placebo – 63 su 8.140 persone. Ciò significa che il vaccino ha avuto un’efficacia del 90,4% in questo studio». Un secondo studio condotto in Regno Unito «ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19 nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid – 10 casi su 7.020 persone – rispetto alle persone a cui è stato somministrato placebo – 96 su 7.019 persone. In questo studio, l’efficacia del vaccino è stata dell’89,7%».

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