«Nei primi 20 mesi di applicazione della Nota 97 per la prescrizione della terapia anticoagulante orale nei pazienti con Fibrillazione atriale non valvolare (Fanv), il monitoraggio dell’Aifa mostra un incremento nel numero delle prescrizioni erogate (+15,8% nel confronto tra il periodo antecedente e quello seguente l’applicazione della Nota) con una spesa di poco aumentata (+8,7% rispetto al periodo antecedente)». È quanto ha reso noto l’Agenzia italiana del farmaco, secondo cui «dall’analisi dei farmaci anti-vitamina K (Avk) si evince una progressiva diminuzione nei consumi». Con riferimento al dato di spesa dei nuovi anticoagulanti orali (Na), l’Aifa sottolinea che «nei primi 11 mesi del 2021 è di circa 482 milioni di euro. Se proiettato sull’intero 2021 genera una spesa di 525 milioni. Si osserverebbe pertanto un incremento del 3% rispetto al dato del 2020».
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L’adozione definitiva della Nota 97
Nell’ottobre del 2020 l’Aifa aveva deliberato l’adozione definitiva della Nota 97 relativa alla prescrivibilità dei farmaci anticoagulanti orali ai pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. Ciò «al fine di consentire la prescrizione da parte degli specialisti e dei medici di medicina generale dei nuovi anticoagulanti orali ad azione diretta (Nao/Doac: dabigatran, apixaban, edoxaban, rivaroxaban) e degli antagonisti della vitamina K (Avk: warfarin e acenocumarolo), limitatamente alle confezioni autorizzate per il trattamento della Fanv».
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