Con l’obiettivo di educare e informare il cittadino sul corretto smaltimento dei farmaci scaduti, Assosalute ha avviato una campagna intitolata “Non mi scadere sui farmaci”. Presentata a Roma, l’iniziativa ha visto il coinvolgimento di rappresentanti istituzionali quali Marco Cossolo, presidente Federfarma, Andrea Mandelli, presidente Fofi, Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, e Francesco Iacotucci, esperto Anci in materia di rifiuti. La campagna vede come protagonista il presentatore Enrico Papi ed è “on air” per sei settimane, a partire dal 23 ottobre 2023.

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Italiani e sostenibilità: anche con i farmaci?. Come gestiscono gli italiani i farmaci dopo la dispensazione in farmacia? Per rispondere a questa domanda, Assosalute ha lanciato due survey sul cittadino: la prima, condotta da Ipsos a dicembre 2022, volta ad analizzare “il viaggio del farmaco”, dalla sua gestione alla conservazione, fino allo smaltimento dei farmaci esauriti e di quelli scaduti. La seconda, in collaborazione con l’Istituto The Fool, lanciata a settembre 2023, focalizzata sulla fase evidenziata dalla ricerca Ipsos come più critica per i cittadini in termini di errori di comportamenti nella gestione del farmaco scaduto.

Gli errori più commessi nello smaltimento. Dalla ricerca Ipsos emerge che 1 italiano su 2 è consapevole dell’esistenza degli appositi contenitori (bidoni) per differenziare i farmaci (49%) e che la farmacia rappresenta il punto di smaltimento dei farmaci scaduti (47%), eppure, oltre il 70% non sa cosa debba essere buttato nei contenitori. Rimangono in molti, ad esempio, a gettare tutta la confezione (scatola e farmaco scaduti) nei contenitori (1 italiano su 4), e l’errore che si commette più frequentemente è quello di buttare i contenitori di farmaci liquidi nella plastica o nel vetro dopo averli svuotati. Rimane, inoltre, bassa la percentuale di coloro che sanno che i medicinali scaduti possono essere conferiti presso le isole ecologiche.

Farmacisti tra i canali più autrevoli. I dati delle ricerche mostrano poi come la prossimità dei bidoni sia un elemento importante affinché i cittadini siano incentivati a comportamenti virtuosi, così come lo è una informazione capillare e da molteplici fonti. In oltre metà dei casi, le farmacie e i farmacisti (53%) seguiti dagli enti locali e dalle istituzioni sono visti come i canali di informazione più autorevoli. Ruolo non irrilevante, in tal senso, è riconosciuto anche alle aziende farmaceutiche che vengono identificate da un italiano su tre come fonti di informazione.

Necessità di un percorso di educazione e informazione. La pratica di un corretto smaltimento cresce con l’avanzare dell’età: complice il fatto che ne fanno un uso minore e che non sono coloro che in casa si occupano dei rifiuti, i giovani risultano meno ingaggiati sul tema. Se si considera che rappresentano la popolazione generalmente più attenta e sensibile alle tematiche ambientali, sorprende comunque che sia proprio quello della fascia di età più giovane il cluster che approccia il tema con maggiore superficialità e, per questo, emerge con maggiore urgenza la necessità di un percorso di educazione e informazione capace di influenzare le abitudini e di portare le persone, sin da giovani, a comportamenti consapevoli e piccoli gesti che possono far la differenza.

Il ruolo di Assosalute per intervenire sulle best practices. La decisione di Assosalute di farsi portavoce di una campagna di educazione al cittadino sul tema della sostenibilità ha origine non solo dalla consapevolezza di questa responsabilità, ma anche dal principio che l’associazione persegue da diversi anni, ovvero quello di educare e poi informare. Salvatore Butti, presidente di Federchimica-Assosalute, ha spiegato che «l’educazione al cittadino passa attraverso il progetto editoriale Semplicemente Salute e la collaborazione con Cittadinanzattiva, e, parimenti, rappresenta un elemento chiave anche nella partnership con stakeholder e istituzioni, nel senso di salute individuale e del sistema».

Modalità di realizzazione della campagna. Per educare il cittadino e ingaggiare anche la popolazione più giovane, che risulta meno informata sul tema, Assosalute ha lanciato una campagna digitale, curata dall’agenzia creativa nativa digitale Kiwi, parte del Gruppo Uniting, on air sui canali social Facebook, Instagram, YouTube, TikTok e sul web, con il primo lancio dal 23 ottobre. Obiettivo finale del progetto è di incidere e modificare in positivo il comportamento degli italiani. Attraverso il format di quiz interattivi e un tono semplice e diretto, sostenuto anche dal testimonial Enrico Papi, la campagna mira a informare ed educare gli utenti sulle corrette abitudini circa lo smaltimento di farmaci scaduti.

Sostenibilità: una responsabilità condivisa. Salvatore Butti, presidente di Federchimica Assosalute, ha sottolineato che «come Assosalute, valutiamo la sostenibilità ambientale a 360 gradi», puntando l’attenzione sulle ricerche condotte e l’impegno dell’associazione sul tema. Secondo Butti «ciò significa che la salute del cittadino passa attraverso la salute del nostro pianeta. Per questo, la sostenibilità non è un diritto, ma un dovere e una responsabilità condivisa dei singoli, delle comunità e delle istituzioni».

«Ambiente può essere salvaguardato anche nei gesti di ogni giorno». Il presidente Butti ha poi ricordato che «non è più tempo per rimandare questo nostro impegno che deve essere anche politico. I farmaci in quanto tali, a volte, rischiano di essere dispersi nell’ambiente perché mancano informazione e consapevolezza sul loro corretto smaltimento, che, come Assosalute, auspichiamo – nella certezza che l’ambiente può essere salvaguardato anche dai gesti di ogni giorno – possano essere rafforzate e diffuse grazie anche a campagne come “Non mi scadere sui farmaci”».

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