«Illustrare le novità che hanno caratterizzato il procedimento ordinario di negoziazione della rimborsabilità e del prezzo, dal 2020, e di valutarne gli effetti di semplificazione per la negoziazione dei farmaci generici e di importazioni parallele». Sono i principali obiettivi del rapporto “Effetti delle procedure semplificate per la negoziazione dei medicinali introdotte nel 2020”, pubblicato a cura dell’Agenzia italiana del farmaco lo scorso aprile 2022. Quali sono stati gli effetti delle procedure semplificate di negoziazioni dei farmaci generici e di importazione parallela, introdotte nel 2020 e 2021? Come è noto, a ottobre 2020 è stata introdotta la “Procedura semplificata di prezzo e rimborso per i farmaci equivalenti/biosimilari (generici)”.

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I risultati evidenziati nel rapporto

Sono diversi gli effetti derivanti dalla semplificazione delle procedure di negoziazione. Secondo l’Aifa si è assistiti a «una riduzione delle tempistiche di valutazione pari al 15% dal 2020 al 2021». Nel dettaglio, l’Agenzia governativa ha evidenziato che «nel 2020 sono state registrate 194 procedure con un tempo medio di valutazione pari a 150,4 giorni, mentre nel 2021 sono state valutate 255 procedure in 128,3 giorni medi». A ciò si aggiunge «una risposta positiva delle aziende farmaceutiche all’introduzione della nuova procedura semplificata, andandola a preferire alla negoziazione ordinaria disciplinata: nel 2021 l’89% delle procedure aventi ad oggetto farmaci generici si è svolta secondo le modalità di negoziazione semplificata», a cui è seguito «un incremento delle procedure di negoziazione dei farmaci generici pari al 31% in più rispetto al 2020».

I farmaci di importazione parallela

L’Aifa ha ricordato che «a marzo 2021 è stata introdotta la “Procedura semplificata di negoziazione del prezzo e di rimborso dei farmaci di importazione parallela” che ha riaperto al mercato dei medicinali di importazione parallela facendo registrare, nel 2021, 111 procedure semplificate valutate in un tempo medio pari a 47 giorni». In tale caso, le ricadute positive sono riferite alla «riduzione dei tempi di approvazione si trasforma immediatamente in un vantaggio economico per il Servizio sanitario nazionale», a cui segue «la riduzione dei tempi della negoziazione ha consentito un aumento della disponibilità dei farmaci in ogni area terapeutica, favorendo in tal modo una maggiore competizione». Con riferimento all’impatto che le misure hanno avuto sui cittadini l’Aifa ha rilevato come «la presenza di farmaci importati parallelamente rappresenta una opportunità anche in termini di riduzione del costo della compartecipazione».

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