«Aver detenuto il 90% dei medicinali in possesso di Aic (autorizzazione all’immissione in commercio), aver venduto farmaci mediante distributore automatico in orario di chiusura, prassi non consentita dalla normativa vigente, mancanza indicazione codice fiscale del paziente su prescrizione medica di farmaci uso umano, mancanza strumenti obbligatori e fogli di lavorazione per le preparazioni galeniche, dispensazione di farmaci ad azione stupefacente senza indicazione sulla prescrizione medica dei dati del paziente». È quanto contestato a diverse farmacie della provincia, nell’ambito di un piano di controllo e monitoraggio dei carabinieri del Nas di Roma, con la finalità di verificare la corretta dispensazione dei farmaci ad uso umano. Ne dà notizia il ministero della Salute, il quale puntualizza che «complessivamente sono state contestate violazioni amministrative per un valore di quasi 30.000 euro ai farmacisti ed ai medici prescrittori delle ricette».

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In due differenti operazioni del Nas di Bari e di Padova, inoltre, sono state rilevate altre infrazioni. Nel primo caso il titolare di una parafarmacia e rappresentante di una farmacia sono stati deferiti in stato di libertà per «aver venduto farmaci soggetti a prescrizione medica in un luogo non autorizzato». Mentre, nel secondo caso, i militari hanno «raccolto indizi di reità a carico del legale rappresentante di una farmacia veneta», ritenuto responsabile «di aver attestato falsamente, con una dichiarazione sostitutiva del certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, l’assenza di condanne a suo carico, in contrasto alle evidenze risultanti dal casellario giudiziario della Procura della Repubblica di Padova».

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