musica in farmaciaLa convenzione con SCF, che consente ai titolari che diffondono musica d’ambiente nei locali delle loro farmacie di corrispondere i “diritti connessi” in maniera agevolata rispetto alle tariffe ordinarie, è stata rinnovata. A comunicarlo è Federfarma, che specifica come il prolungamento dell’accordo sia previsto per un triennio, quindi fino al 31 dicembre 2018.
«In particolare – spiega il sindacato di categoria – le tariffe ridotte, concordate per il triennio 2016-2018, già comprensive dei diritti amministrativi, pari ad euro 1,03, a cui va aggiunta l’IVA, nella misura del 22%, sono le seguenti: per farmacie con superficie fino a 100 mq € 48,32; per farmacie con superficie da 100 a 200 mq € 64,40; per farmacie con superficie da 200 a 400 mq € 84,52; per farmacie oltre i 400 mq € 129,79. L’accordo prevede il riconoscimento, per l’anno 2016, di una riduzione, nella misura del 25% degli importi sopra indicati, nell’ipotesi di centralizzazione, a livello di articolazione organizzativa della categoria a livello provinciale, ovvero regionale, del pagamento dei diritti per le farmacie».
«Tale scontistica – aggiunge ancora Federfarma – per gli anni successivi sarà prevista in misura proporzionale al numero di farmacie aderenti alla convenzione nel corso dell’anno precedente e, quindi, SCF riconoscerà le seguenti riduzioni sulle tariffe praticate: una riduzione di base del 15%; la riduzione cresce al 20% laddove, nell’anno precedente, abbiano aderito alla convenzione almeno 750 farmacie; viene incrementata fino al 25% se nell’anno precedente abbiano aderito alla convenzione almeno 1.200 farmacie; se nell’anno precedente si è registrata l’adesione di almeno 2.000 farmacie, la misura viene quindi innalzata al 30%». Inoltre, «è stata abolita, in quanto mai effettivamente praticata, la possibilità di centralizzazione per gruppi di farmacie (almeno quattro) che avessero deciso, congiuntamente, di aderire alla convenzione, corrispondendo i relativi diritti».
Infine, è prevista la possibilità di regolarizzare l’utilizzo di musica per annualità pregresse «per le quali non sia intervenuto accertamento da parte delle competenti autorità», provvedendo al pagamento «di tre annualità aggiuntive, oltre al compenso dovuto per l’anno 2016».

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