museo-omeopatia-romaUn vero e proprio tesoro dell’omeopatia rappresentato da testi, oggetti, manoscritti, periodici e tanti altri documenti, in prevalenza del Professor Antonio Negro, ovverosia di colui che in Italia per oltre sessanta anni è stato riconosciuto come il maestro, il pioniere della medicina alternativa. Questo Museo si trova a Roma, al numero 49 di Piazza Navona.

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Il Museo dell’Omeopatia nella Capitale è stato inaugurato il 17 giugno del 2013, ovverosia nello stesso giorno della nascita del Professor Antonio Negro che ci ha lasciato nel 2010 all’età di 102 anni. Il Museo nasce proprio su idea del Professore e grazie all’impegno dei figli Francesco Eugenio, allo stesso modo omeopata, e Paolo che invece è un chirurgo.

Nel Museo dell’Omeopatia di Roma ci sono testi antichi che partono dal Seicento  e fino ai giorni nostri non solo in italiano, ma anche in inglese, tedesco, francese e spagnolo. E’ possibile accedere gratis al Museo solo ed esclusivamente su prenotazione e comunque nei giorni di martedì e di giovedì per sole due ore, dalle ore 18 e fino alle ore 20 affinché gli studiosi di omeopatia possano consultare i testi e gli archivi privati familiari.

A gestire questo immenso tesoro dell’omeopatia c’è la Fondazione Negro che è stata istituita nel 1991, e che nel 2007 proprio su volere del Professor Antonio Negro ha portato avanti il progetto relativo alla creazione del Museo la cui sede è quella dell’AIMO, ovverosia dell’Accademia Italiana di Medicina Omeopatica che fu fondata nel 1953 dal Professor Antonio Negro per poi portare avanti in tale struttura l’attività per ben 40 anni.

Complessivamente tra i volumi presenti, ed i periodici, il patrimonio letterario sulla medicina letteraria è composto complessivamente presso il Museo da oltre tremila testi di cui il 10% circa dell’800 ma anche del Seicento e del Settecento.

Tra le opere più interessanti ci sono quelle di Nicola Pende, il maestro del Professor Antonio Negro che fu determinante per la formazione a livello scientifico ed anche per quelle che poi in una fase successiva saranno le scelte e gli orientamenti clinici. Con Nicola Pende a Roma, presso l’Università della Sapienza, il Professor Antonio Negro ha collaborato per ben quindici anni, dal 1935 e fino al 1950.

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