«In autunno inizierà la campagna di richiamo Covid-19, la cosiddetta terza dose: quale è la strategia che metteremo in campo? Si accorperanno i due vaccini per le fasce deboli e gli operatori sanitari? Le farmacie saranno coinvolte e in grado di soddisfare le richieste dei cittadini?». Sono alcune degli interrogativi rivolti da Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, alle Regioni e al ministero della Salute. «Lo scorso anno – si legge in una nota del sindacato – le farmacie italiane non sono state rifornite di vaccini antinfluenzali da distribuire ai cittadini che, non rientrando nelle categorie a rischio, intendevano acquistare la propria dose di vaccino. Questo a causa di acquisti non sufficienti da parte delle regioni e della maggiore necessità dovuta alla situazione pandemica».

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Le difficoltà di approvvigionamento

Dunque, la ricostruzione di Farmacieunite su alcuni recenti passaggi: «Il ministero della Salute – precisa la sigla -, tramite una circolare dell’8 aprile 2021, indica di anticipare l’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale di un paio di mesi – a inizio ottobre – a causa del perdurare della situazione pandemica e per evitare il più possibile la circolazione concomitante del virus influenzale e il virus Sars-Cov-2». Poi «il 25 giugno 2021, il sottosegretario alla salute Andrea Costa, in Commissione Affari Sociali ha ripreso la circolare dell’8 aprile sollecitando le regioni ad avviare le gare per l’approvvigionamento e segnalando che la regione Friuli Venezia Giulia ha già comunicato al ministero di avere difficoltà di approvvigionamento del vaccino quadrivalente split e di aver chiesto alla regione Veneto, che ha accettato, 180mila dosi di vaccino quadrivalente split da utilizzare per i soggetti dai 6 mesi a 74 anni di età».

Lo sguardo all’autunno e la situazione in Italia

Nonostante ciò, Farmacieunite fa notare che «le gare indette fino a ora da parte delle regioni sono per quantitativi simili allo scorso anno e in alcune regioni le gare sono andate deserte». Gariboldi Muschietti evidenzia che «probabilmente la situazione che si presenterà quest’autunno sarà simile a quella dello scorso anno, con tira e molla sulle quantità di vaccini da distribuire tramite le farmacie, e alla fine non rimarranno che poche dosi che scontenteranno tutti: le farmacie per l’impossibilità di coprire i bisogni dei clienti e dei cittadini che non potranno immunizzarsi». Sempre sul fronte nazionale, come riportato a più riprese da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, la situazione evolve a macchia di leopardo. Con regioni che funzionano a tamburo battente mentre altre ferme al palo. Pur all’interno di uno stesso ambito regionale, inoltre, alcune provincie garantiscono il continuo approvvigionamento alle farmacie mentre in altre no.

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