«La farmacia italiana si distingue per la sua grande capillarità sul territorio, un valore che non tutti gli altri paesi possono vantare. Presenta però una bassa propensione a dotarsi di strumenti tecnologici avanzati che permetterebbero di offrire un servizio migliore al cittadino». A sostenerlo è Emanuele Mugnani, Senior vice president pharmacy information systems Europe di CompuGroup Medical, società che fornisce software gestionali per vari settori sanitari. «Ci sono molte similitudini tra le farmacie dei paesi europei – spiega Mugnani a FaramciaVirtuale.it -, ma anche, dal mio punto di vista, modelli sostanzialmente diversi. Le differenze si osservano principalmente in tre ambiti: l’evoluzione del mercato online, la presenza di catene e il livello di servizio e interconnessione tra operatori sanitari».

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«Creare servizio anche per cittadini che vogliono operare online»

Dalla sua esperienza sul campo, Mugnani riscontra una profonda diversità nell’evoluzione del mercato online delle farmacie europee: «In Germania – spiega il manager – la situazione regolatoria è molto più aperta e permettere di vendere qualunque tipo di medicinale online. A differenza dell’Italia, però, il sistema tedesco non ha ancora attivato la ricetta elettronica, che verrà lanciata con un progetto pilota a luglio 2021. In merito all’e-commerce, ritengo che la farmacia debba adottare una strategia chiara e non semplicemente opporsi all’innovazione cercando tramite lobbying di ridurre, dal punto di vista regolatorio, la possibilità di attivare processi che rappresentano un vantaggio per il cittadino. La farmacia dovrebbe dare maggiore servizio al cliente che vuole operare online, anche attivando servizi di teleconsulto che permettono al farmacista di mantenere il suo ruolo fondamentale di consiglio».

In Germania sempre più farmacie di grandi dimensioni

Un altro elemento che differenzia in modo sostanziale le farmacie da una nazione all’altra è la presenza di grandi catene. Non si tratta sempre di attività controllate dal capitale, ma anche di aggregazioni di singole farmacie. «In Italia – spiega Mugnani – il numero delle farmacie sta leggermente aumentando, mentre in Germania sta fortemente diminuendo perché i farmacisti tendono a unirsi, creando attività più grandi. Basti pensare che tre anni fa in Germania le farmacie che adottavano i nostri software avevano mediamente tre casse, mentre ora ne hanno almeno sei, una scelta che permette di offrire un servizio più ampio ai clienti».

«Le nuove tecnologie accrescono servizio e business»

«La farmacia del futuro – conclude Mugnani – deve evolversi su due assi: diventare un retailer più moderno e avere la capacità di aumentare i servizi di tipo sanitario. Un elemento che può fare la differenza è creare, come in Olanda, una forte interconnessione tra medico e farmacia, cosa che in Italia non è permessa senza l’intermediazione del paziente. Una logica, a mio avviso, condivisibile, ma che permette comunque, mantenendo questa mediazione, di aprire molti più canali di comunicazione tra medico e farmacista consentendo di tutelare meglio la salute del cittadino e di monitorare i costi sanitari grazie al controllo dell’aderenza terapeutica. Per avviare questo tipo di processo, la farmacia italiana, così come tutti gli altri operatori sanitari, deve aumentare gli investimenti in tecnologia e dotarsi di strumenti all’avanguardia per migliorare il servizio al cliente e la propria capacità di business».

Il video integrale dell’intervista

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