Nel trattamento del diabete di tipo 1, l’ipoglicemia Rappresenta ancora oggi una delle principali sfide cliniche. Gli episodi ipoglicemici notturni, spesso asintomatici e prolungati, sono particolarmente difficili da rilevare e possono compromettere l’equilibrio glicemico anche nel giorno successivo. Uno studio pubblicato su Diabetes Research and Clinical Practice offre evidenze sull’efficacia del monitoraggio continuo del glucosio (Cgm) nella gestione delle ipoglicemie.

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Metodologia dello studio

Lo studio Hypode ha coinvolto 141 adulti con diabete tipo 1, con una storia di ipoglicemie gravi o con una ridotta percezione dei sintomi di glicemia bassa. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: uno ha continuato il monitoraggio tradizionale della glicemia capillare (Smbg), mentre l’altro ha utilizzato un sistema Cgm in tempo reale.

Riduzione dell’ipoglicemia e del rischio di eventi gravi

Nei partecipanti che utilizzavano il sistema di monitoraggio continuo del glucosio (Cgm), è stata osservata una significativa riduzione sia del tempo trascorso in ipoglicemia sia della durata media degli episodi. Questo effetto è attribuibile alla possibilità di intervenire tempestivamente grazie agli allarmi automatici del dispositivo. Durante il periodo di follow-up, inoltre, il gruppo Cgm ha registrato un numero inferiore di episodi di ipoglicemia grave, 24 eventi contro i 39 riportati nel gruppo di controllo.

Il ruolo di “equalizzatore” tra le ore diurne e notturne

Oltre a ridurre l’incidenza complessiva di episodi ipoglicemici, il monitoraggio continuo del glucosio (Cgm) ha svolto poi un ruolo di vero e proprio “equalizzatore” tra le ore diurne e notturne, attenuando la prevalenza delle ipoglicemie notturne riscontrata nei soggetti non dotati di Cgm. Nel gruppo di controllo, infatti, gli episodi ipoglicemici notturni si sono rivelati forti predittori di ipoglicemie diurne il giorno successivo, delineando un circolo vizioso difficile da interrompere. L’impiego del Cgm ha interrotto questa dinamica, favorendo una maggiore stabilità glicemica nell’arco delle 24 ore. Sebbene siano necessari ulteriori studi su popolazioni diversificate e con tempi di osservazione più lunghi, lo studio Hypode conferma che il monitoraggio continuo del glucosio (Cgm) è uno strumento efficace nella riduzione delle ipoglicemie nel diabete di tipo 1, soprattutto nei pazienti più esposti al rischio.

Dr. Paolo Levantino

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