L’implementazione del monitoraggio continuo del glucosio è un avanzamento positivo nella gestione del diabete. Con la tecnologia è possibile il controllo glicemico più preciso e personalizzato. I farmacisti clinici, in virtù della loro competenza in ambito farmacoterapeutico, sono posizionati in modo strategico per facilitare l’adozione di tali dispositivi. Uno studio retrospettivo, tra i cui autori vi sono James Thurston, Hanlin Li e Fred Pelzman, ha esaminato gli esiti di un programma di avvio al Cgm supportato da farmacisti clinici.

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Il controllo dell’emoglobina glicata

La ricerca ha valutato le variazioni nei livelli di emoglobina glicata in un gruppo di pazienti assistiti dai professionisti nel periodo compreso tra il gennaio 2019 e il dicembre 2023. L’obiettivo primario dell’analisi era quantificare la differenza nei valori di emoglobina glicata misurati prima dell’inizio del monitoraggio continuo e in occasione del primo controllo successivo all’avvio della terapia. L’indagine ha distinto i risultati tra pazienti seguiti da farmacisti operanti nell’ambito di un accordo di gestione collaborativa della terapia farmacologica e pazienti seguiti al di fuori di tale contesto.

Implicazioni per la pratica professionale dei farmacisti

I dati emersi dallo studio hanno indicato che l’inizio della terapia con Cgm facilitato dai farmacisti ha condotto a una riduzione statisticamente significativa dei valori medi di emoglobina glicata. Nel complesso della coorte analizzata, il decremento medio riscontrato è stato di 0,71 punti percentuali. La suddivisione in sottogruppi ha rivelato risultati differenziati. Per i pazienti il cui percorso era gestito da farmacisti in regime di gestione collaborativa della terapia, la riduzione media dell’emoglobina glicata è stata di 1,60 punti percentuali. Nel sottogruppo non incluso in tali accordi collaborativi, la diminuzione media è stata pari a 0,50 punti percentuali. I risultati suggeriscono che il supporto dei farmacisti, in particolare quando formalizzato in protocolli condivisi con i medici, può aiutare in misura sostanziale al miglioramento degli outcome metabolici. L’integrazione del farmacista nel processo di avvio al monitoraggio continuo del glucosio, dunque, è un modello di assistenza patient-centered con potenziali benefici clinici misurabili.

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