«Il Mef ha approvato il decreto 28 aprile 2023 riguardante l’approvazione di modifiche agli Isa applicabili al periodo d’imposta 2022 e che definisce i correttivi congiunturali validi per l’anno 2022, che tengono conto degli effetti della crisi economica e dei mercati». È quanto si legge in una nota Federfarma inviata agli associati, secondo cui «il provvedimento prevede, tra l’altro, che per il periodo d’imposta 2022, gli Isa 2023 non si applichino nei confronti dei soggetti che hanno aperto la partita Iva a decorrere dal 1° gennaio 2021. Tuttavia, anche i contribuenti esclusi dall’applicazione degli Isa sono in ogni caso tenuti alla comunicazione dei dati economici, contabili e strutturali».
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Ultime revisioni agli Indici sintetici di affidabilità
Nella stessa nota, Federfarma ha sottolineato che «il decreto recepisce le ultime revisioni agli Indici sintetici di affidabilità da utilizzare per la dichiarazione dei redditi 2023, aggiungendo, tra l’altro, anche nuove cause di inapplicabilità a beneficio dei soggetti che hanno aperto la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2021. Questi contribuenti sono comunque, tenuti alla comunicazione dei dati economici, contabili e strutturali in base a quanto previsto dall’art. 9-bis del Dl 50/2017». Inoltre «il provvedimento del Mef, emesso a seguito dell’acquisizione del parere espresso lo scorso 6 aprile 2023 dalla Commissione degli esperti – in cui, com’è noto, la scrivente è rappresentata –, introduce pertanto, esclusivamente per l’anno d’imposta 2022, i correttivi congiunturali da applicare agli Isa, elaborati da SoSe, come disposto dall’art. 148 del Dl 34/2020».
Effetti di natura straordinaria della crisi economica
Dunque, secondo quanto evidenziato da Federfarma, «alla luce di quanto previsto dal decreto del Mef in oggetto, i 175 Isa da applicare con la dichiarazione dei redditi 2023 potranno essere modificati, al fine di adeguarne i risultati agli effetti di natura straordinaria della crisi economica e dei mercati conseguente al perdurare della difficoltà susseguenti alla pandemia, alle tensioni geopolitiche, all’aumento del prezzo dell’energia, degli alimentari e delle materie prime e all’andamento dei tassi di interesse. La metodologia statistico-economica utilizzata per il calcolo degli effetti conseguenti a tali cause è riportata nell’allegato 4 al decreto in discorso». Infine, «il criterio utilizzato per l’elaborazione di correttivi straordinari si basa sul calcolo della misura della contrazione dei margini, sia individuali che settoriali, subita da ciascun contribuente nel 2022 rispetto al 2021 o al 2019, a seconda della circostanza più conveniente per il contribuente».
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