
In studio, Mirone ha aggiunto che «le criticità del sistema sono tante. Il cittadino incontra non di rado difficoltà nell’acquisto di farmaci. Per questo abbiamo intrapreso una serie di iniziative volte a fornire i medicinali ai meno abbienti». In materia poi di medicinali non dispensati dalle farmacie ma che sono reperibili in ospedale, il dirigente di Federfarma Servizi ha osservato che «si tratta di un tema caldo. La farmacia vuole recuperare un ruolo centrale nella distribuzione del farmaco. Purtroppo, troppo spesso scelte di carattere economico inducono le amministrazioni regionali a scegliere la distribuzione diretta. Ma ciò ha un costo per il cittadino, di cui occorre tenerne conto. La nostra rete di farmacie è inoltre presente in modo capillare e a monte ci sono i distributori intermedi che garantiscono una disponibilità del farmaco tempestiva. A nostro avviso tutto questo rappresenta un patrimonio da salvaguardare e non da svuotare di significato». Mirone ha ricordato infine che «le farmacie possono avere un ruolo centrale nel seguire tutto il percorso terapeutico del cittadino e anche aiutare ad evitare gli sprechi». Il dirigente ha quindi ricordato i servizi che esse potrebbero garantire «ad esempio ai pazienti che necessitano di cure domiciliari». E ha spiegato che al prossimo ministro della Salute chiede di impegnarsi sul tema della tracciabilità e di lavorare per rendere uniforme sul territorio nazionale la qualità dei servizi sanitari.
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