Il quotidiano Milano Finanza, che nell’edizione del 20 maggio 2017 ha dedicato un articolo alle mire della catena di farmacie, in attesa che il Ddl Concorrenza, già approvato dal Senato, riceva definitivamente il via libera da parte della Camera. La norma, ricorda il quotidiano, «prevede la possibilità per i fondi di investimento di rilevare il 20% delle farmacie, con un tetto posto solo a livello regionale. Ovvero: non oltre un quinto dei punti vendita della Lombardia, per esempio, o del Lazio. Un limite che vale per soggetto». Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza «da fonti autorevoli esistono due importanti investitori internazionali che, approfittando della nuova situazione, si stanno preparando per entrare nel mercato italiano, caratterizzato da una spiccata frammentazione dei negozi. Da un lato ci sarebbe il colosso mondiale delle farmacie Walgreens Boots Alliance, dall’altro un pool di investitori sotto la regia di Rothschild. Ciascuno può mirare a un 20% del mercato italiano che vale, in base ai dati di Federfarma dello scorso anno, 25,16 miliardi di euro». Rothschild, come riferito da FarmaciaVirtuale.it, ha già acquisito la catena di farmacie low-cost francesi Lafayette, operando attraverso un fondo d’investimenti.
Il giornale milanese sottolinea in ogni caso come il gruppo guidato da Stefano Pessina sia «in netta posizione di vantaggio» e ricorda che esso è «quotato al Nasdaq, con una capitalizzazione di mercato di 88,04 miliardi di dollari. Presente con 13.200 farmacie di 25 Paesi per 400 mila addetti». Inoltre, «accanto a lui nella creazione di Walgreens c’è una farmacista nonché imprenditrice di lungo corso, Ornella Barra, co-chief operating officer del gruppo (dal 2013 è anche componente del consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali) che gestisce Alleanza Salute. Ed è questo un passaggio fondamentale, perché Alleanza Salute è da anni il secondo distributore in Italia di farmaci (serve 9.000 punti vendita) subito dopo Comifar (10.000). E visto che oggi le farmacie in Italia pagano il grossista con un ritardo fino a sei mesi, basta che Alleanza Salute chieda il rientro a breve dei crediti vantati per poter mettere un piede (anche due) dentro alla proprietà della farmacia. In secondo luogo, la società sa perfettamente quali punti vendita hanno problemi di liquidità e quali no, nonché il giro d’affari di ognuno».
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