
Il giornale milanese sottolinea in ogni caso come il gruppo guidato da Stefano Pessina sia «in netta posizione di vantaggio» e ricorda che esso è «quotato al Nasdaq, con una capitalizzazione di mercato di 88,04 miliardi di dollari. Presente con 13.200 farmacie di 25 Paesi per 400 mila addetti». Inoltre, «accanto a lui nella creazione di Walgreens c’è una farmacista nonché imprenditrice di lungo corso, Ornella Barra, co-chief operating officer del gruppo (dal 2013 è anche componente del consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali) che gestisce Alleanza Salute. Ed è questo un passaggio fondamentale, perché Alleanza Salute è da anni il secondo distributore in Italia di farmaci (serve 9.000 punti vendita) subito dopo Comifar (10.000). E visto che oggi le farmacie in Italia pagano il grossista con un ritardo fino a sei mesi, basta che Alleanza Salute chieda il rientro a breve dei crediti vantati per poter mettere un piede (anche due) dentro alla proprietà della farmacia. In secondo luogo, la società sa perfettamente quali punti vendita hanno problemi di liquidità e quali no, nonché il giro d’affari di ognuno».
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