
Tuttavia, la coltivazione biologica, sia essa destinata alla produzione di beni alimentari che di piante curative, necessita di una nuova regolamentazione in Italia, che sappia incentivare l’innovazione e la sostenibilità ecologica. Già nel mese di ottobre del 2014, infatti, lo stesso Mercati era intervenuto ad un convegno organizzato ad Arezzo e dedicato al problema delle conseguenze sulla salute derivanti dall’uso pesticidi in agricoltura. In quell’occasione – riferiva il quotidiano La Stampa – l’imprenditore aveva spiegato che la situazione oggi è paradossale, con il principio “chi inquina paga” che risulta di fatto in molti casi rovesciato: «Sono spesso gli agricoltori e le aziende più virtuose a dover sostenere i costi di certificazione e mille altri oneri burocratici e amministrativi in più, rispetto ai produttori convenzionali che arrecano danni alla collettività e, nonostante ciò, possono permettersi di essere più competitivi (e dunque appetibili) in termini di prezzi finali».
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