«Lavorare subito a una legge europea sulla sicurezza dei medicinali che, insieme alla revisione della legislazione farmaceutica dell’Ue, favorisca un accesso equo e una fornitura più sicura di medicinali fuori brevetto a milioni di pazienti che ne hanno bisogno». È l’appello di Medicines for Europe – associazione europea delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines – in vista del Consiglio Ue del 6 ottobre 2023 e dell’imminente comunicazione della Commissione Ue sulla disponibilità dei medicinali. La sigla ha sottolineato che «come evidenziato nel rapporto “Resilient Eu2030”, pubblicato dalla presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, l’obiettivo del Consiglio europeo del 6 ottobre è rafforzare le catene di approvvigionamento, la capacità produttiva e, in definitiva, aprire la strada all’autonomia strategica nel settore di farmaci senza brevetto e Api (principi attivi)».

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Le strategie da adottare secondo Medicines for Europe

Alla luce dello scenario attuale, secondo Medicines for Europe, «l’industria dei medicinali generici equivalenti e biosimilari, che fornisce il 70% dei medicinali dispensati ai pazienti in Europa, coprendo oltre l’80% delle aree terapeutiche, è partner naturale degli obiettivi identificati a livello europeo e pienamente sostenuti dai capi di Stato dell’UE con la richiesta avanzata a maggio di una legge ad hoc sui farmaci critici». Secondo la presidente Elisabeth Stampa, «la discussione al Consiglio europeo non potrebbe essere più tempestiva», riassumendo alcune strategie da adottare, tra cui la «riforma del mercato e del sistema di acquisto delle gare che valorizzi la sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali, per prevenire il consolidamento ed evitare la dipendenza da altri territori», «investimenti provenienti da fondi Ue e aiuti di Stato in nuovi processi di produzione più ecologici e sicuri per farmaci essenziali e Api».

Digitalizzazione del sistema normativo

Tra i suggerimenti da adottare, inoltre, rientrano la «digitalizzazione del sistema normativo mettendo a sistema le banche dati nuove e quelle esistenti, come il sistema di serializzazione dell’UE, per migliorare la capacità di prevedere le carenze e gestire in modo solidale quelle che si verificano negli Stati membri». A ciò si aggiunge l’adozione di un «chiaro sistema di proprietà intellettuale che incoraggi il lancio senza ritardi dei farmaci generici e che ne impedisca la delocalizzazione forzata dello sviluppo e della produzione», e infine «maggiore cooperazione con i principali partner produttivi internazionali come Stati Uniti, India e altri».

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