«I prodotti certificati CE hanno dimostrato tutti una buona resistenza alla penetrazione, prova che offre una misura della capacità filtrante delle maschere, descritta all’interno della normativa tecnica di riferimento per le Ffp, ovvero la EN 149. Il superamento dei test per una delle diverse prove della EN 149 dimostra che le maschere offrono una buona schermatura per l’utilizzatore a condizione che vengano indossate correttamente e che sia verificata l’adeguata tenuta al volto. Pertanto, i prodotti testati sono in grado di fornire un effetto barriera da droplet e prevenire, in tal senso, il possibile contagio da Covid-19». È in sintesi quanto hanno fatto sapere Assosistema, organizzazione di Confindustria, e Federfarma Servizi, in seguito a una partnership finalizzata a misurare l’effettivo potere filtrante contro il Covid-19 della maschere Ffp2. Ciò dopo aver analizzato «5 modelli di maschere Ffp2, di produzione estera, conformi alla EN 149 e regolarmente marcate CE», le quali «sono state affidate a un organismo notificato italiano abilitato per questo tipo di analisi. I risultati hanno confermato come un dispositivo CE offra maggiori garanzie rispetto ad un prodotto certificato in deroga».

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Tutela della collettività sociale

Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, ha evidenziato che «per le aziende che rappresentiamo è sempre stato prioritario garantire alle farmacie loro socie dispositivi di protezione individuale di alta qualità, a tutela della collettività sociale cui sono diretti e a conferma del nostro ruolo di garanzia nella distribuzione di tali referenze nell’ambito della filiera farmaceutica. Abbiamo investito nella formazione delle nostre associate per effettuare un attento esame delle mascherine da distribuire sul territorio, consapevoli che anche su questo fronte le nostre aziende hanno svolto e continuano a svolgere un importante servizio pubblico, a sostegno del servizio sanitario e di supporto ai farmacisti. Abbiamo operato scelte commerciali molto oculate, come questo progetto in collaborazione con Assosistema ha confermato, e continueremo sempre ad impegnarci per assicurare il massimo livello di sicurezza per la salute pubblica, nella scelta di questi come di tutti i dispositivi disponibili in farmacia per la comunità».

«Chiaro segnale al mercato dei Dpi»

Per Claudio Galbiati, presidente della sezione Safety di Assosistema Confindustria, «con il progetto di Federfarma Servizi abbiamo voluto dare un chiaro segnale al mercato dei Dpi che in questo anno e mezzo ha dovuto fare i conti anche con materiale non marcato CE che purtroppo è finito anche in qualche ospedale italiano e non solo. L’esito dei test evidenzia come le aziende della distribuzione farmaceutica, anche grazie ad una continua collaborazione tra la nostra associazione e Federfarma Servizi, si siano orientate correttamente verso l’acquisto di materiale certificato. Dobbiamo continuare e non fermarci davanti a questi dati perché purtroppo è ancora possibile rintracciare sul mercato prodotti non marcati e di dubbia qualità. Questi articoli, seppur potenzialmente validi nel contrastare la diffusione del Covid-19, rischiano di non superare i dovuti test relativi alla tenuta al volto, previsti, invece, dall’iter certificativo che porta all’apposizione della marcatura CE, e dunque di esporre, in particolare chi lavora in ambito industriale, a potenziali pericoli per la propria salute».

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.