Migliorare l’assetto organizzativo regionale per rendere la Terapia con radioligandi accessibile e sostenibile: è il principale obbiettivo del progetto “Make Rlt Reality”, portato avanti da Advanced accelerator applications di Novartis, in collaborazione con Edra Spa. Come riferito dai promotori dell’iniziativa «otto appuntamenti in otto regioni Italiane con amministratori, manager della sanità pubblica e stakeholders per sviluppare un percorso che porti la Terapia con radioligandi (Rlt), ultima frontiera dell’oncologia di precisione, nella pratica clinica, rendendola fruibile a tutti i pazienti per i quali la terapia sia appropriata».

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Rlt nelle strutture del territorio. Secondo quanto emerso, «attraverso l’analisi del singolo contesto regionale, delle sue necessità e dei setting di gestione, il progetto mira proprio a stimolare il dibattito per lo sviluppo e l’implementazione della Rlt nelle strutture del territorio. Questo richiede, soprattutto, l’individuazione e il superamento di barriere e criticità organizzative che potrebbero limitare, se non addirittura ostacolare, l’accessibilità alla terapia Rlt». I primi appuntamenti si terranno in Lombardia, Toscana e Puglia. Seguiranno poi i tavoli tecnici con gli stakeholders di Campania, Lazio, Veneto, ed Emilia-Romagna, per poi finire con la Liguria. Fabrizio Celia, radiopharmaceutical country operation head di Advanced accelerator applications di Novartis, ha sottolineato che «con questo progetto il nostro obiettivo è stimolare il dialogo tra gli stakeholders clinici e istituzionali, supportandoli nella definizione di un disegno che renda quest’innovazione tecnologica pronta ad essere implementata nel tessuto organizzativo, ospedaliero e sanitario in ambito territoriale».

Cosa è la Rlt e come funziona. La Rlt è un nuovo approccio per la cura delle neoplasie, basato su radiofarmaci a uso diagnostico e terapeutico in grado di riconoscere selettivamente le cellule tumorali ed eliminarle limitando gli effetti collaterali. Può essere considerata un’evoluzione della medicina nucleare grazie alla quale il momento della diagnosi e quello della terapia si integrano sequenzialmente. È un trattamento preciso e personalizzato, perché colpisce in modo selettivo le cellule malate offrendo a ogni paziente un farmaco per il quale viene attivata una catena organizzativa che ne garantisce la consegna non oltre le 120 ore dalla produzione. Le evidenze scientifiche suggeriscono che il panorama oncologico nel quale la Rlt potrà trovare applicazione è destinato ad aumentare nel prossimo futuro. È dunque cruciale non farsi cogliere impreparati dall’innovazione, gestendola e guidandola in modo che possa costituire un valore aggiunto per i pazienti e per il Servizio sanitario nazionale.

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