«Il governo deve adottare finalmente una politica di piena trasparenza sui costi dei farmaci e, dunque, impegnarsi a provvedere affinché l’Agenzia del Farmaco non sigli accordi con le cause farmaceutiche che prevedano clausole di riservatezza o qualunque altro elemento che possa avere caratteristiche di opacità». La richiesta arriva dai deputati del Movimento 5 Stelle, che si rivolgono all’esecutivo guidato da Matteo Renzi chiedendo inoltre «che vengano pubblicati tutti i dati in possesso dell’Aifa sulle decisioni prese per l’autorizzazione della messa in commercio dei farmaci da parte del comitato Prezzi e Rimborsi e del comitato Tecnico Scientifico dell’agenzia stessa».
I parlamentari hanno avanzato le proposte all’interno di una risoluzione che è stata depositata presso la Camera, intitolata “‘Trasparenza degli accordi stipulati dall’AIFA con le case farmaceutiche”, la cui prima firma è di Silvia Giordano. «Chiediamo inoltre – hanno aggiunto – che venga finalmente rispettata la direttiva europea 89/105 che, tra l’altro, prevede che vengano rese pubbliche le intese nazionali in materia di prezzi di specialità mediche, compreso il modo in cui esse operano nei singoli casi, e tutti i criteri su cui sono basate. In Italia tutto ciò ad oggi non avviene: l’ultima dimostrazione in tal senso è il caso degli accordi tra le cause farmaceutiche e l’Aifa per l’acquisto di farmaci innovativi, con particolare riferimento a quelli per l’epatite C. Sono previste infatti clausole di riservatezza che non consentono la pubblicazione degli stessi».
«Riteniamo – concludono i deputati – che questo sia un fatto inaccettabile, sia perché i cittadini hanno diritto di avere accesso a dati che li riguardano direttamente, e che fanno riferimento a un campo estremamente sensibile come quello della salute, sia perché in ballo ci sono soldi pubblici. Ricordiamo che in Italia la spesa farmaceutica pubblica assorbe circa il 12% della spesa sanitaria complessiva e poco più dell’1% del Pil. Inoltre, il valore di mercato dei farmaci è di oltre 25 miliardi di euro, di cui il 75% è a carico del Ssn, mentre la spesa media per ciascun cittadino italiano è pari a 420 euro. Di fronte a questi numeri giganteschi è un dovere pretendere che le istituzioni si muovano nel solco della massima trasparenza».
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