
La collaborazione scientifica pluridecennale tra Italfarmaco Spa, gruppo farmaceutico multinazionale, e l’Istituto Ronzoni, fondazione di ricerca no profit, ha portato alla nascita di Biospecnet, acronimo di Biophysical Spectroscopy Network, consorzio dedicato alla ricerca strutturale e biochimica. L’iniziativa si concretizza con l’acquisizione congiunta dello spettrometro Nmr Bruker Avance Neo 800 Mhz, il primo di installato nel settore privato in Italia e il primo nel Nord del Paese. Si tratta di una grande infrastruttura scientifica presente finora in Italia solo in tre esemplari e poco più di 70 in Europa. L’investimento strategico consentirà di affrontare la ricerca farmaceutica moderna, specialmente in ambiti quali malattie rare, oncologia e drug discovery, dove le tecniche di biologia strutturale sono fondamentali per la validazione di target molecolari e l’ottimizzazione di candidati farmaci.
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Strumento a disposizione della comunità scientifica
Biospecnet si propone di ottimizzare le risorse strutturando un modello di accesso integrato allo spettrometro Nmr, che sarà reso disponibile anche a gruppi di ricerca esterni, su scala nazionale e internazionale, per catalizzare collaborazioni e sviluppare progetti congiunti, sfruttando le sinergie tra pubblico, privato e fondazioni. L’Nmr 800 Mhz si inserisce nel percorso di ricerca attiva di Italfarmaco nelle malattie rare e nell’oncologia, in particolare nel follow-up su givinostat, approvato per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne. L’Istituto Ronzoni punta a potenziare le attività di ricerca su molecole naturali con attività antitrombotica, antitumorale, antivirale e antinfiammatoria.
Approccio multidisciplinare per la scoperta di entità chimiche
La piattaforma consentirà di generare e validare strutture molecolari attraverso approcci integrati di drug design, intelligenza artificiale e screening sperimentale, verificando l’interazione tra le molecole progettate e i target biologici per migliorarne selettività ed efficacia. La creazione del consorzio è solo l’ultimo tassello di un percorso basato sull’approccio multidisciplinare orientato alla scoperta di entità chimiche, sostenuto da competenze interne, partnership strategiche e tecnologie avanzate.
Cooperazione con Italfarmaco dagli anni ’80
Marco Guerrini, direttore dell’Istituto Ronzoni, ha sottolineato che «la cooperazione con Italfarmaco affonda le sue radici negli anni ’80. Da allora abbiamo collaborato con successo alla caratterizzazione di farmaci generici, strutturalmente complessi, grazie allo sviluppo di metodi analitici, oggi riconosciuti dalle agenzie regolatorie. Il consorzio è la naturale evoluzione di una sinergia scientifica pluridecennale, oggi rafforzata da un’infrastruttura di altissimo livello».
«Validare più rapidamente le ipotesi e accelerare lo sviluppo di farmaci»
Christian Steinkuhler, chief scientific officer di Italfarmaco, ha osservato che «nella ricerca non esiste un approccio unico che risponda a tutte le domande. Per questo motivo, stiamo investendo in un insieme integrato di tecnologie avanzate – dall’Nmr alla cristallografia, dall’intelligenza artificiale alle scienze omiche – che ci permettano di validare più rapidamente le ipotesi, esplorare nuove strutture e accelerare lo sviluppo di farmaci. Da soli, non avrebbe avuto senso affrontare l’acquisto di uno strumento così sofisticato. Il consorzio con l’Istituto Ronzoni nasce proprio dalla visione condivisa che solo unendo competenze e risorse possiamo restare competitivi».
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