chimico farmaceuticoLa stima dei diplomati che hanno conseguito il titolo nel 2011 e che nel 2015 lavorano è pari al 43,5%, mentre il 21,8% è in cerca di occupazione.
La percentuale sale al 72,8 parlando di laureati di I livello, all’80,3 per i laureati di II livello a ciclo unico e all’84,5 per i laureati specialistici biennali di II livello. Lo dice l’Istat, che ha diffuso i dati relativi all’Indagine 2015 su diplomati e laureati 2011. Quasi due terzi dei diplomati tentano la strada dell’università e, nello specifico, chi sceglie un corso di laurea chimico-farmaceutico rappresenta il 2,9% del totale, un dato ridotto se paragonato ai settori più quotati, come quello medico, ingegneristico ed economico-statistico, ma superiore a quelli riguardanti gli ambiti geo-biologico, agrario, dell’insegnamento, dell’educazione fisica e della difesa e sicurezza. Chi si iscrive a un corso di laurea in ambito chimico-farmaceutico proviene prevalentemente da licei e istituti professionali, e maggiore è la percentuale di donne che sceglie questa facoltà. Mentre un diplomato guadagna in media 850 euro netti al mese e a quattro anni dal diploma solo uno su dieci vive da solo, diversa è la situazione dei laureati. Quelli di I livello hanno retribuzioni più elevate se provenienti dai gruppi Difesa e Sicurezza, Medico, Ingegneria e Scientifico, e risultano più occupati in professioni più adeguate al titolo di studio conseguito nei gruppi Chimico-farmaceutico, Insegnamento e Scientifico. I laureati di I livello nel 2011 nel settore Chimico-farmaceutico sono 2631, dei quali 1408 donne: il 73,6% di loro lavora nel 2015, il 65,3% ha un impiego continuativo iniziato dopo la laurea, mentre il 20,1% non lavora e il 6,3% non cerca occupazione.
Maggiore, quasi il doppio, il numero dei laureati di II livello nel settore: nel 2011 si sono laureati 5036 studenti in ambito chimico-farmaceutico, dei quali 3320 donne. L’86% lavora e l’81% svolge una attività continuativa iniziata dopo la laurea, mentre solo l’11,3% non lavora e il 2,7% non è in cerca. Il reddito medio mensile per chi svolge la professione in ambito chimico-farmaceutico è di 1250 euro per i laureati di I livello e sale a 1517 per quelli che hanno conseguito la laurea di II livello. Dai dati emerge la capacità attrattiva del Nord-Est Italia, dove lavora il 91,6% totale dei laureati che vi risiedevano prima dell’università e il 12,9% di quelli provenienti dal Sud.
I laureati originari del Sud e delle Isole più frequentemente hanno trovato un impiego altrove. Il luogo di studio, in oltre il 75% dei casi, diventa anche luogo di lavoro, e se la laurea è stata conseguita in un ateneo del Nord-Ovest o del Nord-Est, è più frequente che l’impiego venga trovato all’estero.

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