Soddisfatto del lavoro svolto nonostante le criticità della pandemia, Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli, sottolinea le conquiste a cui è giunta la farmacia grazie alla sua credibilità e al supporto di Federfarma, conquiste che apriranno nuovi scenari nel post Covid. Nella sua intervista a FarmaciaVirtuale.it, Iorio si mostra positivo circa i cambiamenti futuri: «Credo che la fase successiva al Covid ci darà la possibilità di partire davvero con la Farmacia dei servizi. Il settore è molto dinamico e sempre più vicino alle esigenze dei cittadini. Spetta quindi a noi professionisti avere la giusta formazione per poter accogliere tutte le esigenze della popolazione. Il cittadino vuole essere rassicurato e guidato costantemente nella scelta della terapia e nel futuro della farmacia non posso che vedere la presa in carico dei pazienti con malattie croniche come diabete e ipertensione, che il farmacista può supportare in vari aspetti della terapia».

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«Catene si integreranno nel sistema»

Guardando alla gestione della farmacia, Iorio osserva che il settore farmaceutico in Italia sta reggendo bene al cambiamento nonostante l’ingresso dei capitali, e prevede che ci sarà una fase d’integrazione delle nuove realtà. «La Legge sulla Concorrenza ha impattato notevolmente sul mondo della farmacia. Attualmente, forse per questioni burocratiche, la grande distribuzione trova maggiore difficoltà a inserirsi in Italia rispetto a quanto accaduto, per esempio, nel mondo anglosassone. Nonostante, però, il “baluardo” del titolare unico sia ormai caduto e sia più facile per le catene acquistare delle farmacie, credo comunque che ci stiamo difendendo abbastanza bene. Il sistema si integrerà e noi tutti faremo la nostra parte con il supporto delle Federfarma locali, capitanate dalla Federfarma nazionale».

Spazi conquistati aprono nuove vie alla farmacia

Secondo Riccardo Maria Iorio, la farmacia si è conquistata spazi importanti tra il 2020 e il 2021 e questo grazie all’intervento e alla mediazione della Federazione. «Se oggi i farmacisti possono vaccinare è merito della Federfarma nazionale, che ha avuto un ruolo molto importante nell’attribuzione di questo servizio al settore. Naturalmente tutto può essere migliorato e non tutte le Regioni possono pensarla allo stesso modo, ma ritengo che Federfarma abbia agito correttamente, portando la farmacia a conquistare nuovi spazi. Quando a dicembre 2020 abbiamo iniziato a fare i tamponi, di sicuro molti colleghi hanno avuto paura di inoltrarsi in questo ambito ancora sconosciuto per la farmacia e lo stesso vale per i vaccini. Eppure, se oggi chiediamo a qualsiasi cittadino dove si può effettuare un tampone, chiunque risponderebbe “in farmacia”, il che dimostra che abbiamo conquistato uno spazio. Questa deve essere la nostra mission, essere capillari e credibili sul territorio e aspirare a ottenere uno spazio analogo anche per altri servizi, come l’elettrocardiogramma, le analisi e quant’altro lo Stato ci vorrà concedere. Io mi sento tranquillo per il futuro e anche i farmacisti devono esserlo. Le Federfarma, dal canto loro, continueranno a seguire passo passo l’evoluzione delle cose».

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