«Dopo aver ottenuto l’approvazione, con conseguente conversione in legge nel decreto Legge Liquidità, del mio emendamento che ha disposto la possibilità di interruzione temporanea della cosiddetta “distribuzione diretta dei farmaci”, la commissione Bilancio della camera dei Deputati ha approvato anche un altro mio emendamento, questa volta al decreto Legge “Rilancio”, presentato insieme ai colleghi Trizzino e Mandellii». Sono le parole di Marcello Gemmato, farmacista e parlamentare della Repubblica, alla luce dell’approvazione di un secondo emendamento relativo all’interruzione temporanea, nell’ambito dei lavori del dl “Rilancio”. Tale emendamento «offre la possibilità – spiega Gemmato – alle regioni e alle province autonome di distribuire – tramite le farmacie e con il meccanismo della “distribuzione per conto” – i farmaci che normalmente vengono distribuiti direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale e agli assistiti affetti da covid-19 in trattamento domiciliare».

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Atto che, alla luce del proseguimento dell’iter parlamentare, darebbe alle farmacie la possibilità di potenziare il servizio di assistenza territoriale ai pazienti del bacino di utenza di riferimento. «Ringrazio il governo – prosegue Gemmato – per aver dato il parere favorevole anche a questo mio secondo emendamento consentendomi di estendere completamente le potenzialità del primo e dimostrando coerenza politica, lungimiranza e responsabilità nei confronti della popolazione in un momento delicato come questo».

Plauso da Venanzio Gizzi, presidente Assofarm, il quale evidenzia che «un contesto così propizio mancava da decenni. I mesi più bui della vicenda Covid – rileva Gizzi – hanno fatto drammaticamente emergere una necessità assoluta di sanità territoriale. Parlamento e Governo lo hanno compreso e stanno agendo di conseguenza. La sensazione – prosegue Gizzi – è che si sia davvero di fronte ad un mutamento paradigmatico una visione in cui al centro del sistema non c’è più la struttura ospedaliera ma il cittadino. Evitare la farmacia ospedaliera e potersi servire della farmacia territoriale più vicina a casa, permette infatti al cittadino di risparmiare tempo e ridurre i rischi sanitari legati alla frequentazione degli ambienti ospedalieri. La soddisfazione per quanto realizzato in queste settimane non deve però illuderci: la legge offre la possibilità alle regioni, ne consegue dunque che queste ultime dovranno cogliere l’opportunità offerta loro da Roma. Questo, non ci sono dubbi, sarà il fronte di impegno delle farmacie comunali per i prossimi mesi».

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