Un gruppo di parlamentari, tra i quali il presidente della Fofi Andrea Mandelli, ha presentato il 1 ottobre 2019 un’interrogazione parlamentare a risposta scritta indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze. I firmatari hanno premesso che «le Associazioni nazionali Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico hanno proclamato l’astensione degli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili dalle attività riguardanti la trasmissione telematica, quali intermediari, dei modelli di pagamento F24, nei giorni 30 settembre e 1 ottobre 2019, e la partecipazione ad udienze presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, nei giorni compresi dal 30 settembre al 7 ottobre, con adesione anche degli avvocati, nonché il pieno appoggio del Garante del contribuente del Lazio, anche presidente della Angc (Associazione nazionale dei garanti del contribuente)». Ciò in quanto «il governo, il 25 settembre 2019, in risposta all’interrogazione presentata dal Gruppo Forza Italia ove si chiedeva di riconoscere la possibilità di applicazione facoltativa per il 2018 degli Isa (Indici sintetici di affidabilità), ha spento ogni speranza confermando la piena applicazione degli Isa per il periodo d’imposta 2018». Di qui la decisione dei sindacati dei commercialisti di convocare il 1 ottobre un presidio di tre ore di fronte alla sede del ministero.

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«Si tratta – prosegue l’interrogazione – dell’ennesimo appello che i professionisti lanciano perché si presti finalmente ascolto e attenzione al loro disagio e a quello di milioni di contribuenti. Per quanto risulta, sulla questione degli Isa pende la preoccupazione del governo di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di gettito prefissati (dall’introduzione degli Isa si stima, infatti, almeno un gettito pari a quello avuto in passato con gli studi di settore di circa 2 miliardi di euro). Tuttavia, questo motivo non può giustificare una tale incomprensibile insistenza a lasciare tutto così com’è». All’esecutivo è stato dunque chiesto di spiegare quali iniziative intenda assumere «per rendere facoltativa l’applicazione degli Isa per l’anno di imposta 2018». Come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, Federfarma in una nota ha spiegato di aver avviato un’iniziativa simile nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, evidenziando le criticità legate all’applicazione dell’ISA per le farmacie.

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