
Anche il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria delle libere parafarmacie italiane hanno commentato negativamente il comunicato congiunto della Fofi e delle organizzazioni di categoria, parlando di «posizione arrogante, indelicata e senza stile. È la posizione dei proprietari di farmacia e dei loro figli, non della categoria, una posizione che vuole dettare legge su tutti i farmacisti italiani. Hanno dapprima snobbato la riunione organizzata dall’Enpaf con tutte le “anime” della categoria ed ora vogliono imporre il proprio punto di vista senza confrontarsi con chi la pensa diversamente. Ulteriore conferma di una spaccatura profonda della categoria che la Fofi contribuisce da tempo ad aumentare».
Proprio la Federazione degli Ordini è finita nel mirino di MNLF e CULPI, secondo le quali l’organismo guidato da Andrea Mandelli «si guarda bene dall’intervenire in maniera decisa e forte su altri argomenti ben più urgenti ed importanti, come il rinnovo del contratto, l’abusivismo professionale, i nuovi sbocchi occupazionali». «I loro – concludono le due sigle – sono interessi particolari e non di tutta la categoria».
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