Il 24 luglio si celebra la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. L’Italia, secondo i dati Eurostat, è il paese in Europa con il più alto numero di abitanti in età avanzata. A richiamare questi dati è Integratori & Salute, sigla che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia e che fa parte di Unione Italiana Food. In particolare, la sigla ha fotografato il ruolo degli integratori nella popolazione over 65 e, in collaborazione con Giovanni Scapagnini, docente di nutrizione clinica presso l’Università degli studi del Molise e vicepresidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut), ha analizzato le caratteristiche e i plus degli integratori alimentari nella terza età.

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L’uso degli integratori tra gli “over 65”

Secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute, negli ultimi 12 mesi, l’83% degli italiani over 65 ha utilizzato almeno un integratore (di fronte a una media nazionale del 73%). In particolare, sono i supplementi per le ossa e per le articolazioni quelli più utilizzati nella terza età: vi ricorre il 43% degli over 65. Un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale, che si attesta al 24%. Tra i più adoperati dalla silver generation ci sono anche gli integratori per i problemi intestinali, di cui ne fa uso un over 65 su quattro (25%, contro una media del 17%), e anche i supplementi per il benessere cardiovascolare, usati dal 17% (contro una media del 9%).

L’acquisto degli integratori da parte delle persone più avanti con l’età passa soprattutto attraverso i canali tradizionali

Gli over 65 si informano principalmente presso i professionisti della salute come medico e dietologo (58,6%) e oltre otto su dieci (l’82%) acquistano i prodotti in farmacia o parafarmacia (la media nazionale è del 70%). Per il 63%, infine, l’integratore “del futuro” dovrebbe essere assunto senz’acqua ed essere più facilmente deglutibile.

Rischio di insorgenza di malattie croniche legate all’età

Come sottolineato da Scapagnini, «l’invecchiamento patologico e il rischio d’insorgenza delle malattie croniche legate all’età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi processi ci sono gli acidi grassi essenziali, noti come Omega 3». Secondo il docente, «adeguati livelli di Omega 3 sono fondamentali per mantenere in salute il nostro organismo e favorire un sano invecchiamento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, questi acidi grassi danno origine a molecole che svolgono un ruolo centrale nel controllo dell’infiammazione». Per Scapagnini «gli Omega 3 sono essenziali, senza di essi non potremmo sopravvivere ma non siamo in grado di produrli e possiamo assumerli solo attraverso la dieta e l’integrazione. Approvvigionarsi di acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo Omega 3, noti per i loro effetti benefici sulla salute, può contribuire, soprattutto in età avanzata, a gestire i processi infiammatori e a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache o il diabete o ancora malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all’avanzare dell’età».

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