«Le parafarmacie in Italia sono una risorsa per il Sistema sanitario nazionale, non sono una anomalia e non vanno cancellate, ma coinvolte, valorizzate e potenziate nell’interesse della tutela della salute pubblica». È con queste parole che il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ha replicato alle idee avanzate nel corso degli Stati Generali della farmacia italiana, organizzati alla fine di febbraio a Roma da Federfarma. La sigla ha ricordato che gli esercizi di vicinato hanno garantito «creazione di nuovi posti di lavoro, gettito fiscale, imprenditoria, professionalità, capillarità e servizio alla comunità» e che «sono i punti di forza di una realtà che, piaccia o meno, è ormai radicata nel tessuto economico italiano. Tentare, come desidera Federfarma, di portare indietro nel tempo l’orologio delle liberalizzazioni è contrario a qualsiasi logica economica e il progetto d’impedire nuove aperture togliendo, al contempo, l’obbligo della presenza del farmacista è pericoloso».
Secondo il MNLF, inoltre, le posizioni dell’associazione dei titolari di farmacia stanno determinando «un’insanabile frattura, che aumenta i livelli di iniquità e di disuguaglianza». Il dito è quindi puntato senza mezze misure contro «i vertici della Fofi, che appoggiano da “dietro le quinte” tale posizione». Un fatto che «appare sconcertante e la dice lunga sul livello di rappresentatività di una istituzione che dovrebbe essere al fianco di tutti i farmacisti italiani. Il silenzio del presidente Andrea Mandelli e le dichiarazioni del segretario Maurizio Pace sono la prova provata che l’Ordine dei farmacisti si preoccupa solo degli interessi di una parte della categoria».
Il movimento si rivolge quindi al mondo della politica: «Chiediamo di non dar seguito alle richieste provenienti da chi, dopo aver permesso l’arrivo delle multinazionali, vuole consolidare l’oligopolio in cui si è trasformata la distribuzione dei farmaci in Italia, eliminando per legge un competitor tra i più innovativi». Al contrario, occorre «rafforzare l’esperienza delle parafarmacie, per migliorare i criteri di qualità, servizio, reperibilità e risparmio in ambito farmaceutico». Si deve inoltre «riconoscere la piena dignità professionale dei farmacisti che vi operano, decisiva per utilizzare al meglio un professionista», mentre «le liberalizzazioni non vanno bloccate o depotenziate, ma rafforzate perché rappresentano un formidabile volano, a costo zero per lo Stato, per la crescita economica del Paese».
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