
Don Arcangelo Caratunti ha spiegato che ormai «non solo i meno abbienti, ma anche i ceti medi rinunciano alle cure perché si trovano in difficoltà economica. Magari mantengono le spese per l’istruzione dei figli, ma evitano quelle per la salute». «Secondo il Censis – prosegue il servizio – oggi sono 11 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi. Due milioni in più rispetto al 2012». Molte persone non riescono infatti neppure ad acquistare i farmaci di cui hanno bisogno: «È per questo che è nato il progetto “Un farmaco per tutti”. I medicinali raccolti ogni giorno in 60 farmacie di Napoli arrivano alla farmacia sociale, allestita all’interno di uno dei più antichi ospedali della città: l’Annunziata».
Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli, intervistato all’interno del servizio, spiega che grazie a tale iniziativa «sono state raccolte più di 11 mila confezione integre, in aggiunta ad alcuni dispositivi sanitari. Il tutto è stato donato ai poveri grazie alla collaborazione di una serie di istituti benefici». È grazie dunque al contributo delle associazioni di volontariato e dell’iniziativa delle farmacie napoletane se molte persone possono oggi completare le cure di cui hanno bisogno. Una paziente di 63 anni, che ha ricevuto un medicinale che non poteva permettersi, ha spiegato di essere felice, ma ha sottolineato che «i farmaci sono un diritto: anche chi è in difficoltà non dovrebbe dover elemosinare per averli».
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