«Non è una canzone seria, è una canzone ironica». Con questa dichiarazione Max Gazzè inquadra da subito la chiave di lettura che dobbiamo usare per interpretare il senso del brano portato sul palco dell’Ariston in occasione del Festival di Sanremo 2021. Intitolata “Il farmacista”, la canzone è stata interpretata dal cantautore assieme alla Trifluoperazina Monstery Band, benchè sul palco, durante la prima serata dell’evento dietro agli strumenti, non si sono esibiti musicisti in carne e ossa ma cartonati con la riproduzione di illustri personaggi come la Regina Elisabetta, Jimi Hendrix e Marylin Monroe. Un’altra scelta ironica. Inoltre, il nome della band, trifluoperazina, è una sostanza usata nei farmaci antipsicotici.

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Cosa c’entrano dunque tutti questi richiami al mondo farmaceutico?

Il farmacista è un modo per definire chi propone soluzioni a diversi problemi Come lo stesso Gazzè dichiara in varie interviste, il brano non parla di un farmacista nel vero senso del termine, ma più di un personaggio che potremmo definire un mix tra uno scienziato pazzo – c’è un forte richiamo a Frankestin – o un alchimista in grado di produrre rimedi per ogni problematica. «Il protagonista di questa storia – spiega Gazzè in un’intervista rilasciata a RayPlay – nonostante il titolo sia questo non è il soggetto “farmacista”, ma colui che produce e propone soluzioni a dei problemi, attraverso qualsiasi rimedio, che sia naturale o chimico. Il protagonista della canzone è un po’ uno scienziato pazzo più che un farmacista, ma anche un chimico». Nel testo ricorrono strofe rimandanti alla scienza, con una lunga citazione di sostanze chimiche o naturali usate per la preparazione di farmaci e rimedi vari, “nel nome della scienza”, grazie alla quale si riesce sempre a trovare una soluzione spesso attraverso “una bio-chimica pozione”.

Perché allora intitolare la canzone “Il farmacista”?

La particolarità del brano di Max Gazzè offre diversi spunti di riflessione, già proposti nel mondo del web, con richiami alla pandemia, ai vaccini e al difficile periodo sanitario che stiamo affrontando. Il testo può avere un’accezione negativa, essendo stato dichiarato come ironico dall’autore, volendo parlare di rimedi facili, spesso trovati nella chimica più che nell’azione e nella forza di volontà. Ma la scelta di intitolare la canzone “Il farmacista”, quando si sarebbe potuta chiamare “Lo scienziato”, “L’alchimista” o addirittura “Il mago”, non sarà dovuta al fatto che il farmacista incarna, nella migliore accezione dei termini, tutte queste figure? Chi infatti esercita ogni giorno tante abilità assieme, come la formulazione e dispensazione di rimedi per ogni tipo di malessere, la capacità di unire più “ingredienti” per trovare l’antidoto giusto e, soprattutto, di ascoltare i problemi dei pazienti e perdere qualche minuto in più per proporre soluzioni adeguate?

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