Il gruppo tedesco Phoenix, specializzato nella fornitura di servizi sanitari, ha annunciato una crescita nei primi tre mesi dell’anno fiscale 2018/2019 (da febbraio ad aprile 2018). La performance operativa, infatti, ha segnato un +5,3%, a 8 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato, se modificato in ragione degli effetti del mercato dei cambi, è risultato in aumento del 6,1%. I ricavi, inoltre, hanno registrato una crescita del 2,5% (3,2% tenuto conto dell’effetto dei cambi), pari a 150,3 milioni di euro, il che ha consentito di raggiungere quota 6,2 miliardi. Un leggero calo, invece, è stato registrato per quanto riguarda l’Ebitda, (i ricavi al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti), che ha raggiunto i 92,9 milioni di euro. L’azienda ha fatto sapere che le buone performance sono legate in particolare allo sviluppo delle attività in Europa dell’Est e in Germania. Ma «abbiamo registrato aumenti dei ricavi in quasi tutti i Paesi nei quali siamo presenti», ha dichiarato Oliver Windholz, chief executive officer di Phoenix. Il gruppo ha poi citato l’acquisizione di Goodwill Apoteka in Serbia, completata nel febbraio 2018 e l’ingresso nel mercato della Romania. In Italia, il Gruppo Phoenix, è presente con il distributore intermedio Comifar, che ha recentemente aperto una trattativa con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisasct Cisl e Uiltucs per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto a gennaio, applicato ai circa 1.500 dipendenti. «La direzione aziendale – hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori – ha espresso disponibilità a trattare sui contenuti della piattaforma di rinnovo presentata nelle scorse settimane dalle tre sigle. Relazioni sindacali, organizzazione e mercato del lavoro, welfare aziendale, sostegno alla genitorialità, conciliazione vita lavoro, contrasto alla violenza di genere, formazione professionale, tutele nei processi di esternalizzazione e inserimento della clausola di sociale nei capitolati figurano tra le nostre principali richieste». I sindacati puntano anche «alla revisione del sistema premiante attraverso la definizione di indicatori di carattere generale in grado di rendere accessibili i traguardi a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori atipici».
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