
Al congresso della Società europea di cardiologia, a Madrid dal 29 agosto al 1 settembre 2025, sono state presentate le linee guida aggiornate per la gestione della gravidanza in pazienti affette da patologie cardiovascolari. Allo sviluppo del documento hanno preso parte anche due esperte italiane, Lia Crotti, professore associato di Medicina cardiovascolare all’Università di Milano-Bicocca e direttore della U.O. di Cardiomiopatia e riabilitazione di Auxologico, e Silvia Castelletti, cardiologa della U.O. di Riabilitazione cardiologica di Auxologico San Luca. Le due specialiste sono state le uniche italiane nel gruppo di lavoro internazionale. L’obiettivo principale delle nuove indicazioni è fornire un supporto clinico aggiornato per garantire la sicurezza durante la gestazione e il parto alla specifica categoria di pazienti.
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Approccio multidisciplinare e personalizzato
Le linee guida pongono particolare enfasi sulla centralità della paziente nel processo decisionale, garantendo il diritto a un’informazione completa riguardo ai potenziali rischi per la salute materna e fetale. Il framework consente alle donne di compiere scelte consapevoli in merito alla prosecuzione di una gravidanza. E’ stata raccomandata l’istituzione di un team specialistico, denominato Pregnancy Heart Team, dedicato alla gestione multidisciplinare dei casi a rischio intermedio e alto. Le raccomandazioni coprono diversi aspetti, dalla fase preconcezionale alla gestione del post-partum e dell’allattamento, prevedendo anche la classificazione aggiornata sulla sicurezza dei farmaci cardiologici in gravidanza.
Diritto della donna a ricevere informazioni chiare ed esaustive
Lia Crotti ha osservato che «l’aver messo la donna affetta da patologie cardiovascolari al centro del processo decisionale rappresenta un passaggio importante. La donna ha il diritto di ricevere una informazione chiara ed esaustiva sui rischi per lei e per il feto in caso di gravidanza per poter decidere in autonomia se provare o meno ad avere una gravidanza. Fondamentale è la creazione di un “Pregnancy Heart Team” che possa permettere una gestione multidisciplinare delle gravidanze a rischio intermedio-alto. Altre modifiche chiave includono l’aggiornamento della tabella del rischio per le malattie cardiovascolari in gravidanza, includendo patologie prima non incluse, tra cui le cardiomiopatie e le canalopatie ereditarie».
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