farmacia socialeVenanzio Gizzi, presidente di Assofarm, è stato eletto al vertice dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali (UEFS). A riferirlo è la stessa associazione di categoria, che spiega come la scelta del nome sia stata effettuata il 7 marzo 2016 e sia stata assunta «all’unanimità all’interno della federazione che raggruppa migliaia di farmacie con scopi mutualistici in otto Paesi comunitari».
Secondo lo stesso Gizzi, si tratta di «una vittoria tutta italiana, nata dall’impegno collettivo di oltre 6.500 farmacisti e manager che quotidianamente lavorano nelle strutture farmaceutiche comunali associate ad Assofarm. La nostra Federazione ha ottenuto la guida della UEFS grazie ad un programma nato da esperienze di successo e sperimentazioni coraggiose compiute nel contesto italiano, una risposta netta a chi considera le Farmacie Comunali un ramo secco della pubblica amministrazione locale». L’associazione sottolinea in particolare che «i membri della UEFS hanno particolarmente apprezzato la volontà di ampliare la base associativa oltre i confini della farmacia, comprendendo altre organizzazioni impegnate nella mutualità sociale. A ciò si aggiunge l’impegno ad avviare una comunicazione più dinamica, multicanale, rivolta tanto a target istituzionali e tecnici quanto all’opinione pubblica europea nel suo complesso. E anche in questo caso il laboratorio italiano giocherà un ruolo fondamentale». «Negli ultimi anni in Italia abbiamo utilizzato con successo lo strumento dei workshop e delle conferenze – dichiara il Segretario Generale di Assofarm Francesco Schito – e da qualche tempo stiamo sperimentando innovativi progetti di responsabilità sociale delle nostre aziende, che spingono il cittadino verso comportamenti virtuosi per la propria salute e per le finanze degli enti locali proprietari delle farmacie comunali». «Stiamo iniziando una grande avventura – ha aggiunto Gizzi –, abbiamo l’ambizione di inserirci in un dibattito volto a risolvere la crisi d’identità dell’Unione Europea. Siamo convinti che parte di questa risposta passi anche attraverso iniziative dal basso, che ridisegnano i rapporti tra cittadino e istituzioni, che promuovono una cittadinanza attiva nel welfare, che rinnovano le strategie pubbliche a favore del diritto alla salute per tutti in un contesto di risorse limitate. Il farmacista è la figura sanitaria più vicina al cittadino, è fisicamente per le vie delle nostre città, il nostro compito sarà quello di portarlo anche nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo».
Come riportato da FarmaciaVirtuale.it, sull’utilizzo del termine “farmacia sociale” proprio Assofarm si è scontrata con il Sunifar. Gizzi aveva risposto in particolare al presidente del sindacato delle farmacie rurali, spiegando che «il marchio è utilizzato dalla nostra associazione da decenni, per sottolineare la natura delle farmacie comunali». Il Sunifar, invece, a dicembre 2015 aveva annunciato la registrazione del nome.

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