assofarmUn nuovo modo di porci rispetto ai nostri concittadini, un ruolo più solido all’interno del welfare italiano, un nuovo protagonismo a livello europeo: sono queste le sfide che Assofarm vuole affrontare nell’immediato futuro.
Nelle prossime settimane la Federazione renderà disponibili materiali di comunicazione che potranno essere stampati e distribuiti nelle città in cui operano le nostre associate. Si tratta di contenuti assolutamente nuovi che intendono far conoscere alle popolazioni locali il vero grande unicum delle Farmacie Comunali:
ogni euro speso in esse, produce un “ritorno” in servizi locali.
L’argomento non è certo nuovo per chi segue il nostro “Notizie da Assofarm”: già dai tempi della Spendig Review avevamo presentato al commissario Cottarelli una dettagliata ricerca che dimostrava come le nostre aziende non fossero un buco nero per le casse pubbli- che, ma piuttosto un ottimo affare: in tre anni, si riportava nel documento, le Farmacie Comunali avevano prodotto oltre 150 milioni di euro netti per i Comuni loro proprietari, grazie al fatto che il 90% di esse pre- senta costantemente bilanci in attivo.
Se allora i risultati di questo lavoro erano principalmente indirizzati a target istituzionali, oggi intendiamo ampliare la platea nel tentativo di spingere gli utenti delle nostre città verso una spesa farmaceutica più consapevole e per così dire “sociale”.
Diremo ai nostri concittadini che acquistare medicinali nelle Farmacie Comunali significa, a parità di spesa e di servizio ottenuto, produrre risorse per la costruzione di nuovi asili, per i miglioramento della viabilità locale, per il sostegno a tutte le iniziative culturali, sportive e di solidarietà realizzate dalle amministrazioni comunali.
Non è cosa di poco conto, soprattutto se la inquadriamo nella situazione del paese, caratterizzata da una strutturale diminuzione di risorse pubbliche disponibili sia per il welfare in generale sia in particolare per la spesa sanitaria.
Stiamo parlando di un “vantaggio etico” che verrà addirittura accentuato da alcune riforme contenute nel prossimo DDL Concorrenza. Se infatti c’è da essere certi che l’arrivo di grandi capitali rischierà di concentrare la presenza di farmacie nelle aree urbane con maggiori potenzialità commerciali, le Farmacie Comunali dovranno assumersi l’impegno di coprire aree geograficamente svantaggiate. Un’azione (peraltro già oggi in essere) che sarà sostenibile solo grazie a strategie di rete e ad una mission sociale focalizzata sui bisogni del cittadino.
“Sociale” è stata anche la parola-chiave della candidatura di Assofarm alla presidenza della UEFS (Unione Europea delle Farmacie Sociali), emersa nella sua assemblea annuale tenutasi a Rouen alla fine di settembre.
La proposta programmatica della nostra Federazione è fortemente focalizzata su un rilancio del legame tra Farmacia Comunale e welfare locale, sia attraverso maggiori relazioni istituzionali con le Direzioni Generali della Commissione Europea, sia attraverso un ampliamento della partecipazione a soggetti cooperativi nazionali (dalle coop di farmacisti alla gdo).
Il termine “sociale” porta insomma in sé la volontà di valorizzare maggiormente la dimensione politica della nostra eccellenza tecnico-sanitaria e della nostra capacità di produrre risorse pubbliche per la comunità.
Ripensando agli argomenti trattati nei nostri ultimi editoriali, emerge chiaro il nostro tentativo di chiudere il cerchio sulla complessità dei nostri rapporti con istituzioni e società in cui viviamo.
Se infatti le nostre prese di posizione schiette e puntuali su alcuni aspetti del DDL Concorrenza evidenziano la necessità di un’Assofarm politicamente forte e attiva, se le recenti iniziative in materia di gruppi di acquisto dimostrano l’avvio di strategie commerciali comuni al sistema Farmacie Comunali, con i temi esposti oggi aggiungiamo un’altra dimensione di vitale importanza per il nostro futuro: lo sviluppo di una strategia di sviluppo locale che preveda un legame più forte con le amministrazioni comunali nostre proprietarie e un coinvolgimento attivo dei cittadini.

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