«L’infezione da Hiv rappresenta uno dei campi in cui i progressi scientifici in ambito diagnostico e farmacologico hanno raggiunto traguardi ragguardevoli, trasformando l’Hiv in una malattia cronica, con un significativo miglioramento della qualità di vita e un’importante riduzione della trasmissione del virus. Ciononostante, le statistiche ci dicono che persistono i contagi e le diagnosi tardive. Per questo, non bisogna abbassare la guardia ma occorre intensificare gli sforzi per aumentare la consapevolezza dell’Hiv e contrastare la paura e lo stigma che sono pericolosi alleati della diffusione dell’infezione». È quanto ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Fofi, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids.

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Farmacisti di comunità sono pienamente coinvolti

Mandelli ha sottolineato che «come ricordato dall’Istituto superiore di sanità nel 2021 le nuove diagnosi sono state 1.770 e, sebbene siano in calo rispetto agli anni precedenti, ancora troppe persone, ben il 63%, scoprono l’infezione quando questa è già in fase avanzata. La corretta informazione mirata alla prevenzione e agli screening resta un elemento fondamentale della strategia di contrasto all’Hiv/Aids. I farmacisti di comunità sono pienamente coinvolti nell’attività di sensibilizzazione e di contrasto allo stigma sociale che ancora accompagna la malattia, e sono a disposizione della collettività per offrire consiglio e indicazioni sia sugli aspetti che riguardano la terapia, sia sull’accesso ai test diagnostici che rappresentano uno strumento importantissimo per tutelare la propria salute e quella altrui».

Presa in carico delle persone con l’Hiv

Il dirigente ha sottolineato poi che «la presa in carico delle persone con l’Hiv, che rappresentano una ‘nuova’ categoria di pazienti cronici, deve diventare una priorità dell’assistenza di prossimità, di cui i farmacisti rappresentano un pilastro fondamentale, operando in sinergia con gli altri professionisti e con il mondo dell’associazionismo, in una logica multidisciplinare. Oltre all’impegno nell’azione di informazione-prevenzione, il territorio gioca un ruolo cruciale con particolare attenzione al monitoraggio dell’aderenza alla terapia antiretrovirale, al tema dell’interazione tra farmaci, soprattutto con l’avanzare dell’età e l’insorgenza di comorbilità, senza dimenticare l’importanza, per questi pazienti, di aderire alle campagne vaccinali, a partire da Covid e influenza».

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