«L’avanzamento delle tecniche di manipolazione genetica e cellulare ha aperto nuove frontiere nella ricerca farmacologica, soprattutto in quella oncologica che è la più attiva e produttiva. Sono oggi disponibili terapie contro il cancro, che hanno target molecolari specifici. La migliore comprensione della farmacocinetica e la farmacodinamica permette di personalizzare e studiare in modo più preciso i trattamenti per sfruttare le vulnerabilità specifiche delle cellule tumorali riducendo al minimo i danni ai tessuti sani. Inoltre, la farmacologia facilita lo sviluppo di terapie combinate che, oltre a migliorare l’efficacia della terapia, permettono meccanismi d’azione dei farmaci, utilizzando modelli sperimentali sempre più di superare la resistenza garantendo che le nuove terapie mirate siano efficaci e sofisticati. In futuro sarà importante effettuare analisi genomiche complete del tumore al fine di individuare specifici bersagli molecolari nel singolo paziente, che consentano una migliore personalizzazione della terapia, indipendentemente dalla sede di sviluppo e crescita del tumore». Sono le parole di Giuseppe Cirino, presidente della Società italiana di farmacologia Sif, in occasione della Giornata nazionale del malato oncologico che si è celebrata domenica 19 maggio 2024.
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Farmacologi, oncologi, anatomopatologi e biologi a stretto contatto
Secondo Cirino «sarà sempre più importante che i molecular tumor board, formati da farmacologi, oncologi, anatomopatologi e biologi lavorino a stretto contatto per interpretare l’esito delle analisi genomiche e scegliere la terapia migliore nel singolo paziente. È fondamentale che soprattutto il paziente oncologico sia un “paziente esperto”, con l’obiettivo di coinvolgerlo attivamente nel processo di ricerca, sperimentazione e sviluppo di nuovi farmaci».
I dati del rapporto Horizon scanning di Aifa
La Sif ha sottolineato che «in Europa nel corso del 2022, secondo i dati del rapporto Horizon scanning di Aifa, sono stati autorizzati 89 nuovi medicinali, di cui 48 contenenti nuove sostanze attive, 8 biosimilari, 23 equivalenti e 10 tra medicinali ibridi, sostanze attive note e farmaci autorizzati con la procedura del consenso informato. Gli antineoplastici e immunomodulatori – destinati al trattamento di alcuni tipi di tumori solidi (quali il tumore del polmone, della prostata e del fegato), del sangue (quali mieloma, linfoma e leucemia) e delle malattie autoimmuni – si confermano le categorie più rappresentate (complessivamente il 37,5%) tra i medicinali contenenti nuovi principi attivi autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema)».
Il contributo della Sif
Per il presidente della Sif «sarà sempre più importante che i molecular tumor board, formati da farmacologi, oncologi, anatomopatologi e biologi lavorino a stretto contatto per interpretare l’esito delle analisi genomiche e scegliere la terapia migliore nel singolo paziente. È fondamentale che soprattutto il paziente oncologico sia un “paziente più esperto”, con l’obiettivo di coinvolgerlo attivamente nel processo di ricerca, sperimentazione e sviluppo di nuovi farmaci. A questo processo, la Sif contribuisce attraverso le attività del gruppo di lavoro di Farmacologia oncologica della Sif che comprende tra i suoi membri molti esperti le cui ricerche hanno contribuito all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze nei vari settori della farmacologia e chemioterapia oncologica: farmacologia preclinica, farmacologia clinica, farmacogenetica e farmacogenomica, biomarcatori predittivi, immunofarmacologia, studi clinici e farmacovigilanza dei farmaci antitumorali».
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