La cura delle malattie cardiovascolari può essere validamente supportata dai farmacisti, come spiega l’International pharmaceutical federation (Fip) nel nuovo manuale “Cardiovascular diseases. A handbook for pharmacists”. Come si legge nella presentazione, questa guida esamina il ruolo dei farmacisti nella prevenzione, cura e gestione delle malattie cardiovascolari. Questi professionisti sono infatti in grado di svolgere con competenza diversi interventi che vanno dalla promozione ed educazione sanitaria alla diagnosi precoce, dal triage e referral alla pratica collaborativa interprofessionale, dalla gestione della malattia (compresa l’aderenza ai farmaci) all’ottimizzazione del trattamento, contribuendo a plasmare le politiche pubbliche. «La cura va oltre l’uso dei farmaci e l’ottimizzazione dell’efficacia e della sicurezza. I farmacisti possono anche essere coinvolti nella ricerca pratica per valutare l’impatto dei servizi. Questo nuovo manuale contiene diversi interventi basati sull’evidenza da parte di farmacisti di tutto il mondo che hanno portato a risultati sanitari ed economici positivi per i pazienti» – ha dichiarato Inês Nunes da Cunha, responsabile dei progetti di sviluppo e trasformazione della pratica Fip e principale autrice del manuale.

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Farmacisti pilastri del Sistema sanitario

Il manuale della Fip sulle malattie cardiovascolari è stato realizzato in collaborazione con la World heart federation (Whf) e la Società europea di farmacia clinica. Nella prefazione, il professor Fausto Pinto, presidente della Whf, dichiara che «la forza lavoro farmaceutica è un pilastro essenziale del Sistema sanitario e si trova in una posizione ideale per rafforzare l’erogazione delle cure primarie. Ciò è particolarmente vero per le malattie cardiovascolari, che spesso possono essere affrontate con interventi semplici e convenienti erogati in ambito farmaceutico». Il professore osserva anche che spesso l’accesso all’assistenza sanitaria per chi soffre di patologie cardiovascolari è complesso e insufficiente e pertanto il sistema deve essere rivisto. «Sarà essenziale adattare i sistemi sanitari per migliorare l’accesso alle cure delle malattie cardiovascolari con il passaggio a un sistema più integrato, che coinvolga l’intera forza lavoro sanitaria nel fornire assistenza incentrata sulla persona».

Le prospettive dei servizi in farmacia

La Fip evidenzia il contributo rilevante determinato dai servizi offerti dalla farmacia per la gestione delle malattie cardiovascolari. I farmacisti possono infatti portare i pazienti al raggiungimento di obiettivi terapeutici e ottenere un controllo ottimale della malattia. «Oltre ai servizi professionali farmaceutici (dispensazione, consulenza ed educazione sanitaria e revisione dei farmaci) – aggiunge la Fip –, ci sono altre prestazioni che i farmacisti possono fornire per migliorare la gestione e il controllo delle malattie cardiovascolari e dei fattori di rischio, come i test point-of-care per i principali fattori di rischio metabolico (glucosio, colesterolo e pressione sanguigna) e la conciliazione dei farmaci. Questi servizi devono essere caratterizzati da un’assistenza farmaceutica focalizzata sui bisogni e le preferenze del paziente, ma anche da solidarietà, umanità, creatività e innovazione».

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