A settembre 2024, la Federazione internazionale farmaceutica (Fip) ha organizzato un insight board per discutere il ruolo dei farmacisti nella gestione delle malattie simil-influenzali con l’uso di farmaci da banco. L’obiettivo era comprendere le prospettive e le esperienze dei farmacisti di comunità nel consigliare i farmaci da banco per il trattamento delle malattie simil-influenzali con sintomi multipli quando il virus causale è sconosciuto. I farmacisti di diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Romania, Sudafrica, Svezia, Polonia ed Egitto, hanno evidenziato approcci variabili nel raccomandare farmaci da banco, basati su pratiche locali, aspettative dei pazienti e risorse disponibili. I partecipanti hanno ricordato la necessità di valutare la situazione specifica del paziente, in accordo con il bisogno di un rapido sollievo dei sintomi.
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Farmaci da banco senza solide evidenze empiriche
Nel lavoro di tutti i giorni i farmacisti vengono messi di fronte a diverse difficoltà nel consigliare farmaci da banco per il trattamento di sintomi influenzali con sintomi multipli, specialmente in assenza di evidenze empiriche. Le complessità sono aggravate dalle aspettative dei pazienti, dai vincoli normativi e dalle interazioni tra farmaci. In paesi come l’Egitto, la mancata applicazione della norma significa che i farmacisti spesso devono consigliare farmaci senza supervisione medica sufficiente. In Polonia, i farmacisti subiscono pressioni sia da parte dei pazienti che dei datori di lavoro per promuovere prodotti specifici. Mentre in Romania, i farmacisti devono gestire con attenzione le potenziali interazioni tra farmaci, specialmente nei pazienti con patologie multiple.
Evidenze per supportare l’uso di farmaci da banco
Come emerso nel report della Fip, le informazioni, pur variando da paese a paese, hanno acceso i riflettori sull’importanza del coinvolgimento dei farmacisti nella costruzione di evidenze dal mondo reale. In Sudafrica, i farmacisti hanno suggerito una combinazione di strategie informali e strutturate per la creazione di evidenze. È stata annoverata la raccolta di feedback dei pazienti sull’esito dei trattamenti farmaci da banco. Negli Stati Uniti, invece, è stato impiegato un approccio più strutturato, sfruttando grandi database sanitari e cartelle cliniche informatizzate per condurre studi di coorte retrospettivi. Per l’analisi a tutto tondo dei diversi scenari, si rimanda al paper integrale nella sezione “Documenti allegati”.
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