La Federazione farmaceutica internazionale ha pubblicato il 21 novembre 2025 un report dettagliato sullo stato dei programmi di gestione degli antibiotici negli ambienti ospedalieri a livello mondiale. Il documento, curato da un team di esperti tra cui Aysu Selçuk, Laurel Legenza e Dalal Hammoudi Halat, ha esaminato le politiche, le pratiche e le sfide legate all’implementazione di tali fondamentali iniziative per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. I programmi di stewardship antimicrobica sono un approccio coordinato e sistematico volto a promuovere l’utilizzo responsabile e ottimizzato dei medicinali antimicrobici, per migliorare gli esiti clinici, ridurre gli effetti avversi e contenere l’emergenza di resistenze.

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Team sanitario con infettivologi, farmacisti, microbiologi e infermieri

I programmi di stewardship sono costituiti da diverse componenti: la scelta appropriata del farmaco, il dosaggio, la via di somministrazione, e la durata della terapia. Strategie centrali per la loro implementazione efficace sono la revisione prospettica con feedback e i sistemi di pre-autorizzazione o restrizione dei farmaci. L’integrazione di un team sanitario multidisciplinare, con infettivologi, farmacisti, microbiologi e infermieri, è stata identificata come parte centrale per la progettazione e il monitoraggio delle attività di stewardship. L’adozione di linee guida basate sulle evidenze e sui dati di resistenza locali supporta il processo decisionale clinico e riduce l’esposizione non necessaria agli antibiotici.

Ruolo centrale dei farmacisti nell’equipe di stewardship

La competenza dei farmacisti nel guidare e partecipare attivamente alle attività di gestione antimicrobica è riconosciuta a livello internazionale. Studi hanno dimostrato che il loro coinvolgimento si traduce in una riduzione della mortalità, della durata della degenza ospedaliera, della lunghezza del trattamento, dei costi e dell’uso di antibiotici. Organizzazioni come l’Organizzazione mondiale della sanità e i Centers for disease control and prevention statunitensi hanno indentificato i farmacisti come membri chiave dei team multidisciplinari, raccomandandone il ruolo di leader o co-leader dei programmi di stewardship.

Composizione dei team varia a seconda del sistema sanitario

Come emerso nel report della Fip, in Nord America e Oceania i servizi sono spesso erogati da farmacisti specialisti e medici infettivologi, mentre in Europa il modello è più misto, con farmacisti che collaborano a fianco di microbiologi o specialisti in malattie infettive. Il mix di competenze nei team influenza anche le strategie adottate: i farmacisti si concentrano tipicamente sull’ottimizzazione del dosaggio, sulla conversione dalla terapia endovenosa a quella orale e sulla revisione post-prescrizione. Ciò nonostante, secondo la Fip la capacità dei farmacisti di influenzare le decisioni sull’uso di antibiotici può essere limitata da gerarchie prescrittive, barriere interprofessionali e vincoli di risorse.

Stewardship efficace: le sfide per il futuro

L’implementazione dei programmi di gestione antimicrobica negli ospedali si scontra con diverse sfide critiche e interconnesse. La carenza di personale formato e di risorse finanziarie dedicate resta un ostacolo rilevante, specialmente in contesti a risorse limitate. La resistenza alle politiche di stewardship tra alcuni professionisti sanitari, percepita a volte come limitazione all’autonomia professionale, è un’altra barriera, a cui si aggiungono la disponibilità limitata di dati di sorveglianza in tempo reale e l’applicazione incoerente delle linee guida per la prescrizione di antimicrobici completano il quadro delle difficoltà. Per superare le barriere e passare da una mera adesione formale a un cambiamento culturale sostenibile, il report ha indicato diverse direzioni future, tra cui l’espansione del ruolo dei farmacisti dall’attività dispensativa al supporto nelle decisioni cliniche e alla leadership nelle diverse attività. Si rimanda al report integrale della Fip nella sezione “Documenti allegati”.

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