«Nell’ambito dell’esame del complesso delle mozioni concernenti iniziative per la cura e l’assistenza del paziente oncologico, svolto alla Camera dei Deputati, è stata approvata una mozione che prevede, tra gli altri, un impegno al Governo da me proposto che riguarda il superamento della distribuzione diretta dei farmaci per i pazienti oncologici». A darne notizia è Marcello Gemmato, farmacista parlamentare e segretario della XII commissione Affari sociali presso la Camera dei Deputati. In particolare, si legge in nota, «ho elaborato il sedicesimo punto del dispositivo dell’atto di indirizzo politico, approvato dall’Aula con parere favorevole del Governo, che ha impegnato l’esecutivo a valutare l’opportunità di introdurre la facoltà, per le regioni e province autonome, previo accordo con le organizzazioni maggiormente rappresentative, di stabilire migliori condizioni di accesso ai medicinali per le terapie oncologiche, prevedendone la distribuzione per il tramite delle farmacie aperte al pubblico in luogo di quella effettuata dalle strutture ospedaliere del Servizio sanitario nazionale».

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Come è noto, infatti, sempre più farmaci trovano la disponibilità da parte dei pazienti nelle principali strutture ospedaliere. Ne consegue che, soprattutto per coloro che sono residenti nelle aree più remote, lontane dai luoghi di distribuzione, il disagio aumenta in misura disarmonica anche rispetto alla condizione di salute a cui sono soggetti. Sebbene tali farmaci siano distribuiti dalle strutture dirette in funzione di un risparmio economico, vengono spesso generati dei costi nascosti a carico degli utenti finali dovuti agli spostamenti dalla sede di residenza al luogo della distribuzione dei medicinali, a cui spesso si associano lunghe trafile e problemi di accesso. La riorganizzazione della distribuzione dei medicinali destinati ai pazienti oncologici all’interno delle farmacie territoriali, oltre ad un miglior accesso da parte del paziente, consentirebbe anche un contatto di maggiore prossimità con il farmacista, capace di mostrare vicinanza non solo derivante dalla migliore disponibilità di accesso dovuta agli orari di funzionamento delle strutture territoriali, ma anche grazie ai contenuti da trasferire al paziente per migliorare l’aderenza alla terapia e sviluppare un uso consapevole del farmaco e dei prodotti salutistici.

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