PwC, PricewaterhouseCoopers – rete multinazionale di imprese di servizi professionali, operativa in 158 Paesi –, ha pubblicato un report dettagliato che ha preso in esame i trend del 2023 relativi ap i processi attraverso i quali le aziende si sono unite (fusioni) o acquisite. Ebbene, secondo PwC,«nonostante nel 2023 il mercato dell’M&A abbia sofferto per le condizioni macroeconomiche avverse, tra cui alti tassi d’interesse e difficoltà di accesso al credito, in Italia il settore delle health industries ha mostrato un’inversione di rotta, segnando una crescita dell’8% del numero di deal completati, in controtendenza rispetto alla contrazione registrata a livello mondiale (-9%). Il trend, unitamente all’ampia liquidità da investire a disposizione dei fondi di private equity ed al loro forte interesse per questo settore, inducono ad un moderato ottimismo in vista del 2024. Servizi diagnostici, consumer healthcare, nutraceutica e Cdmo rimangono i settori più dinamici. È quanto emerge dal PwC Global & Italian M&A Trends nel settore health industries 2024.

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Attività di M&A nel 2023

A livello globale, l’attività di M&A nel 2023 ha registrato una contrazione nel settore health industries del 9% in termini di numero di deal, sebbene il valore complessivo delle operazioni di M&A sia stato in crescita dell’8%, grazie all’aumento del numero di mega-deals (i.e. operazioni con un valore superiore a $5mld). In Italia il settore health industries ha concluso il 2023 con 104 operazioni annunciate, in incremento rispetto al 2022 (96). Mentre nel segmento health services il numero di operazioni annunciate è rimasto sostanzialmente stabile (38 nel 2023 vs. 36 nel 2022), i deal nel segmento Pharma & Life Sciences sono aumentati da 60 (2022) a 66 (2023). Le principali operazioni annunciate sono state Chiesi/Amryt Pharma, Pi Health Sciences Ltd/Archimica, Giuliani/Biogena, Biofarma/Us Pharma Lab, Abiogen/Effrx, Ceres Pharma/Amnol, Hig/Polygon, Bain Capital/Fabbrica Italiana Sintetici, G Square/Ca Zampa, Alfasigma/Jyseleca Business, Enovis/Limacorporate. Dr Max/Neo Apotek. Ci sono state inoltre importanti operazioni su asset internazionali con vaste operations in Italia come l’acquisizione di Alliance Medical da parte di Icon. Il 53% delle 104 operazioni annunciate è stata completato da investitori finanziari, con una incidenza simile al 2021 e 2022 (52% e 54%, rispettivamente).

Continuazione delle dinamiche aggregative

Le operazioni concluse nel 2023 nell’ambito degli health services hanno confermato una continuazione delle dinamiche aggregative soprattutto nei settori dei centri diagnostici/outpatient clinics, ospedali, laboratori di analisi, cliniche veterinarie e dentali, tutti caratterizzati da un’elevata frammentazione. Il consolidamento dell’offerta di servizi sanitari attorno alle piattaforme esistenti rimane, pertanto, il principale driver delle operazioni di M&A nell’ambito degli health services con l’attesa di un’estensione a nuovi comparti, come l’oftalmologia e la medicina estetica, fino ad ora meno interessati da fenomeni aggregativi. In aggiunta, il forte interesse verso gli operatori sanitari privati, è alimentato dalla crescente domanda di servizi e prestazioni non soddisfatta dalle strutture pubbliche che spinge sempre più pazienti ad affidarsi alla sanità privata.

Attrarre nuovi pazienti e accrescere ricavi e margini

Come merso dal report «questo trend, in chiara accelerazione dopo il Covid, rappresenta un’opportunità per gli operatori privati di attrarre nuovi pazienti ed accrescere ricavi e margini. Tuttavia, vi sono anche delle sfide che le aziende sanitarie stanno affrontando, quali la carenza di personale medico e sanitario e la conseguente pressione sui costi del personale anche accentuata dalle attuali dinamiche inflattive, oltre all’aumento generale dei costi operativi solo in parte ribaltato sui pazienti privati poiché le tariffe delle prestazioni erogate ai pazienti pubblici sono rimaste pressoché stabili. La ricerca di efficienze sarà pertanto centrale nei prossimi anni con aumento della produttività, centralizzazione del procurement e digitalizzazione dei processi che giocheranno un ruolo determinante per proteggere la marginalità dei business sanitari. La messa a terra di sinergie derivanti dai processi aggregativi in essere sarà un’altra leva essenziale per la protezione dei margini».

Pharma & life sciences: cosa è accaduto nel 2023

Le operazioni annunciate nel segmento pharma & life sciences nel 2023 sono state 66, in aumento rispetto al 2022 (60), trainate principalmente dalle aziende farmaceutiche nazionali che hanno sfruttato la liquidità disponibile per accelerare acquisizioni volte ad ampliare il portafoglio prodotti ed arricchire/completare la pipeline per conseguire i loro piani di crescita (i.e. Chiesi/Amryt Pharma, Abiogen/Effrx, Alfasigma/Jyseleca Business). In aggiunta, pur in un contesto di limitata attività dei fondi di private equity, il 2023 ha ribadito il forte interesse per il settore dei Cdmo (contract development and manufacturing organisation) con l’acquisizione di Fabbrica Italiana Sintetici da parte di Bain Capital e diverse altre operazioni volte ad ampliare le piattaforme di Cdmo nazionali/internazionali create dai private equity (i.e. Biofarma, Mipharm, Procemsa hanno completato acquisizioni nel 2023). Anche le aziende del comparto nutraceutico/integratori alimentari, sostenute da una domanda di prodotti “consumer health” in costante crescita, hanno confermato di essere fortemente attrattive con numerose operazioni completate nel 2023 tra cui il delisting di Labomar, l’acquisizione di Dietopak da parte di Dentressangle Capital oltre agli add ons completati da Biofarma e Procemsa. PwC Italia si attende che tali dinamiche proseguano nel 2024 rappresentando i principali driver dell’attività di M&A in ambito farmaceutico.

Resilienza delle aziende farmaceutiche nazionali

Nicolò Brombin, partner PwC Italia e hi deals leader, ha sottolineato che «in un contesto macro ancora complesso e di incertezza economica, il settore health industries italiano ha mostrato una certa resilienza, spinto principalmente dalle aziende farmaceutiche nazionali che hanno sfruttato l’ampia cassa a disposizione per fare acquisizioni strategiche volte ad ampliare l’offerta di prodotti, rafforzare e completare la pipeline, aumentare la capacità produttiva e copertura geografica. Queste dinamiche, unitamente al crescente interesse dei fondi di private equity e ad un graduale ridimensionamento dei multipli di mercato e quindi del gap valutativo tra acquirenti e venditori, dovrebbero sostenere l’attività di M&A nel settore health industries nel 2024 con un’accelerazione attesa nella seconda parte dell’anno».

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