«Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?» è il testo di un messaggio che potrebbe arrivare al potenziale destinatario di un numero WhatsApp, con cui poi sarà possibile rubare l’account. A informare delle modalità di una truffa è la Polizia di Stato che già nel 2021 ha diramato una serie di informazioni. Il furto di account WhatsApp, tuttavia, è diventata di nuovo attuale ed è bene soffermarsi sulla pratica in oggetto, anche per via dell’uso intenso che si fa in farmacia della più diffusa app di messaggistica istantanea. Secondo quanto comunicato dalle forze dell’ordine «se vi arriva questo messaggio è altamente probabile che qualcuno stia per rubare il vostro account di WhatsApp. Non rispondete. Si tratta infatti del codice univoco a sei cifre necessario ad ultimare la procedura per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica». Infatti «questa procedura viene usata normalmente quando si cambia cellulare o il numero di telefono e si vuole trasferire WhatsApp. In quel caso la procedura la inizia il titolare: WhatsApp invia il codice con un Sms, e quel codice lo richiede l’app al momento di essere installata sul nuovo dispositivo, serve per autenticare la persona».

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Lo stratagemma del finto messaggio

Secondo quanto si legge su Poliziadistato.it «nel caso della frode per il furto dell’identità, la procedura è stata iniziata da un hacker che, utilizzando il vostro numero di cellulare, vuole impossessarsi del vostro account, e per completare la procedura ha bisogno del codice che solo voi potete inviare. Per questo si sono inventati lo stratagemma del finto messaggio nel quale il malintenzionato vi chiede il codice dicendo di avervelo mandato per sbaglio». Dunque «il messaggio arriva da un vostro contatto e quindi siete indotti a pensare che sia vero. Purtroppo si tratta di un’altra vittima della frode che ha già subito il furto dei dati, in particolare della rubrica, nella quale c’era anche il vostro numero di telefono».

Il completamento della procedura

Ebbene, le forze informano che «il codice inviato, infatti, consente ai cybercriminali di completare la procedura, di impadronirsi dell’account WhatsApp e della rubrica telefonica, e di sfruttare questi dati per compiere ulteriori frodi utilizzando il vostro numero di telefono, ai danni dei vostri contatti. Se siete caduti nella frode è necessario segnalarlo alla Postale, in modo da bloccare le potenziali vittime della catena. La Polizia postale e delle comunicazioni è sempre disponibile anche attraverso il portale www.commissariatodips.it». Ulteriori informazioni in tal senso sono disponibili sul portale online di Facebook alla sezione Faq.

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