
Nel corso del mese di settembre, lo stesso D’Ambrosio Lettieri aveva chiesto espressamente una modifica dell’articolo 21, sottolineando la necessità di ripensare complessivamente le politiche previdenziali, in relazione a costi e coperture e di sostenere anche un nuovo progetto di solidarietà che guardasse anche alla situazione dei giovani farmacisti che seguono ancora percorsi formativi e stage, non producendo reddito. «Prendo atto – ha aggiunto il dirigente della FOFI con soddisfazione che questi argomenti sono entrati stabilmente nel dibattito in corso e sono stati in parte recepiti nelle iniziative dei vertici dell’Enpaf. È necessario e indifferibile un impegno congiunto della professione e dei suoi rappresentanti, per arrivare ad una proposta organica di riforma della previdenza di categoria. Governare i difficili tempi della crisi vuol dire, infatti, progettare ed avviare un radicale cambiamento nelle politiche del comparto, ricollocando la farmacia nelle logiche del mercato globalizzato e nella consapevolezza che occorre dare una risposta efficace e concreta alla platea sempre più estesa di farmacisti che, trovandosi in una temporanea condizione di indigenza economica, non sono in condizione di sostenere i costi dell’iscrizione all’Ente di previdenza».
«In un momento in cui tutto il Paese è chiamato a reagire a una situazione di grande difficoltà, in particolare pensando alle generazioni più giovani, queste decisioni rappresentano un motivo di soddisfazione», gli ha fatto eco il presidente della FOFI, Andrea Mandelli.
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