«L’episodio di Oristano conferma che la professione è un riferimento per la comunità». È il commento della Federazione degli ordini dei farmacisti, in seguito a un episodio accaduto in una farmacia territoriale. «A due ragazze – si legge in una nota -, a Oristano, è bastato entrare in una farmacia e dire alla farmacista al banco che volevano una “mascherina 1522” per ottenere immediato supporto, l’attivazione delle Forze dell’ordine e l’arresto del violentatore di una di loro: per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani questo episodio è l’ennesima conferma del ruolo che farmacisti e farmacie rivestono per la collettività». Si tratta di «un ruolo di primo riferimento sul territorio, che va al di là degli aspetti più strettamente sanitari e che investe la vita delle comunità nel suo complesso».

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Il coinvolgimento dei farmacisti

Secondo quanto sottolineato dalla stessa Fofi «il coinvolgimento della professione nel contrasto della violenza sulle donne ha avuto un forte impulso durante la fase più dura della pandemia quando, nel maggio 2020, venne siglato un protocollo tra Dipartimento delle Pari Opportunità, Fofi , Federfarma e Assofarm, per la promozione dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e stalking. Da allora si sono moltiplicate iniziative, come la diffusione di materiale informativo e di indicazioni anche attraverso gli scontrini che – lo dimostra la cronaca – si sono rivelate efficaci. La Federazione degli ordini dei farmacisti italiani è orgogliosa di quanto fatto dalla collega sarda e da tutti i farmacisti che hanno preso a cuore questa battaglia di civiltà contro comportamenti tanto odiosi».

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