La Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e la Federazione nazionale degli Ordini dei Biologi (Fnob) hanno formalizzato un protocollo d’intesa volto a regolamentare l’esecuzione di test diagnostici ematico-capillari in farmacia mediante dispositivi Point-of-Care-Testing (Poct). L’accordo, sottoscritto a Roma alla presenza del sottosegretario di Stato Marcello Gemmato, mira a integrare le competenze delle due categorie professionali, assicurando standard elevati di sicurezza e affidabilità.

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Prestazioni nella Farmacia dei servizi

Come evidenziato dalla Fofi «l’esecuzione dei test diagnostici Poct da parte dei farmacisti del territorio rientra tra le prestazioni previste nell’ambito della Farmacia dei servizi, come disciplinata dal D.lgs. 153/2009, nel rispetto degli standard e dei requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla vigente convenzione nazionale farmaceutica e delle linee guida già predisposte dalla Fofi e che sono in attesa della validazione da parte del Ministero della salute».

Trasmissione dei dati al laboratorio clinico per il referto

Dunque, come spiegato dalla Fofi «in virtù dell’accordo, il paziente che effettua il test ematico-capillare in farmacia riceve un attestato di esito – che non ha valore di referto – riportante i valori registrati ed elaborati dal dispositivo in uso. L’attestato di esito è sottoscritto dal farmacista che assicura il rispetto delle procedure seguite, la corretta conduzione della fase pre-analitica rispetto alle indicazioni fornite dal produttore dell’apparecchiatura con marchio Ce, la scelta del test e la manutenzione della strumentazione. D’ora in poi, inoltre, su richiesta dell’assistito, le farmacie, che abbiano attivato l’apposito collegamento con un laboratorio clinico, potranno trasmettere a quest’ultimo i dati rilevati per il rilascio del referto clinico, sottoscritto dal biologo o dal medico di laboratorio».

Proficua collaborazione tra farmacisti e biologi

Andrea Mandelli, presidente della Fofi, ha osservato che «la firma del protocollo d’intesa segna l’avvio di una proficua collaborazione tra farmacisti e biologi, volta a garantire ai pazienti la migliore assistenza possibile. Mai come in questi anni abbiamo compreso quanto sia importante fare squadra per costruire un servizio sanitario più efficiente e vicino ai reali bisogni delle persone. La capillarità e la prossimità dei farmacisti non solo facilitano l’accesso ai servizi sanitari, ma si fondano sulla relazione di fiducia con il cittadino che ci permette di attuare un approccio proattivo alla salute, fondamentale per affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e alla sostenibilità economica del Ssn».

Elevati standard di qualità e sicurezza delle prestazioni

Secondo Mandelli «la collaborazione con i biologi si inserisce in questa visione: assicurare i più elevati standard di qualità e sicurezza delle prestazioni che ogni giorno eroghiamo ai cittadini, che è la priorità assoluta dei farmacisti e di tutti i professionisti del Servizio Sanitario nazionale. Un sincero ringraziamento al Sottosegretario Gemmato per la sensibilità e l’impegno profuso per il raggiungimento di questo importante traguardo di collaborazione interprofessionale».

Salvaguardato e ribadito le diverse competenze professionali

Vincenzo D’Anna, presidente della Fnob, ha sottolineato di aver «salvaguardato e ribadito le diverse competenze professionali che fanno capo ai Biologi ed ai Farmacisti definendo, al tempo stesso, i loro differenti ruoli e funzioni. Il tutto in sinergia e collaborazione rafforzando, per entrambe le categorie, la professionalità che gli compete».

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