federfarma modenaTra pochi giorni sarà terminata la raccolta di dati per lo “Studio sull’intercettazione delle interazioni farmacologiche nelle farmacie di comunità”, ideato da Federfarma Modena e dall’università di Modena e Reggio Emilia, con il contributo di Marco Venuta, docente di Psicofarmacologia e creatore del database Interaction Explorer, strumento di cui sono state dotate le 34 farmacie modenesi che partecipano alla ricerca.
Il progetto – come spiegato da FarmaciaVirtuale.it in occasione del lancio – è fra i primi in Italia a coinvolgere le farmacie territoriali nella raccolta diretta dei dati, e nasce dalla consapevolezza che il problema delle interazioni cresca con l’aumentare dei medicinali assunti: si calcola infatti che le reazioni avverse siano responsabili del 5 percento dei ricoveri ospedalieri, in coloro che sono sottoposti a trattamenti multiterapici.
Aspettando i dati completi della ricerca, un campione delle risposte fornite dai cittadini è stato presentato nel corso di un appuntamento promosso da Federfarma Modena per i propri associati, dedicato proprio all’approfondimento e alla formazione sul tema. La presidente dell’associazione provinciale, Silvana Casale, ha spiegato che lo studio «sta per ora portando alla luce una serie di situazioni e comportamenti diffusi nei pazienti, tali da dimostrare l’importanza della relazione e della consulenza qualificata del farmacista. Accanto a ciò, aspetti quali la facile accessibilità della farmacia e la sua distribuzione sul territorio costituiscono la chiave per costruire quella sanità “a misura di paziente”, in cui queste dinamiche possono venire adeguatamente gestite con professionalità. Ciò risulta in evidente contrasto con l’idea che farmaci, fitoterapici ed integratori siano prodotti commerciali paragonabili a qualunque altro e che quindi il loro utilizzo in assenza di monitoraggio non abbia ricadute sulla salute pubblica».
In particolare, dall’analisi emerge che è ancora molto diffuso il “fai da te”, ovvero la pratica di modificare le indicazioni del medico o assumere autonomamente ulteriori prodotti, a fianco di terapie complesse, senza considerare le potenziali interazioni negative che possono intervenire. In particolare, rappresenta un aspetto abbastanza comune la tendenza ad assumere, in assenza di controllo, integratori, nutraceutici, prodotti naturali e farmaci da automedicazione.

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