È stata presentata l’8 maggio 2023 una mozione in Parlamento che ha la finalità di sensibilizzare la popolazione sul tumore ovarico. A farlo sapere è stata Federfarma, la quale ha reso noto che nella stessa giornata «è stata illustrata la mozione presentata dall’on. Arianna Lazzarini, che impegna il Governo ad “adottare iniziative di competenza volte a sostenere, attraverso il supporto del ministero della Salute, le campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore ovarico e, in particolare, la campagna promossa dall’Associazione Loto in collaborazione con Federfarma, favorendo la massima diffusione delle informazioni sul tumore ovarico e dell’invito rivolto alle donne a sottoporsi a controlli regolari a tutela della propria salute”».

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Tematiche legate alla diffusione del tumore ovarico

Secondo quanto evidenziato da Federfarma, «la mozione impegna il Governo a “istituire presso il ministero della Salute un tavolo tecnico per approfondire le tematiche legate alla diffusione del tumore ovarico e alla sua prevenzione, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati e il coinvolgimento dell’intergruppo parlamentare”». Le stesse sigle hanno ricordato che «il tumore ovarico è una malattia difficile da diagnosticare in fase precoce, in quanto può manifestarsi con sintomi generici, simili a quelli di altre comuni patologie, quali ad esempio: gonfiore addominale persistente, perdita di appetito, senso di pienezza poco dopo l’inizio del pasto, dolore pelvico/addominale, necessità di urinare frequentemente. La visita ginecologica abbinata a un’ecografia transvaginale possono essere strumenti utili; tuttavia non sono ritenuti, da soli, sufficientemente affidabili dalla comunità scientifica per essere eletti a screening di popolazione».

Le finalità della campagna di sensibilizzazione

Quanto agli obiettivi, la campagna «ha il duplice obiettivo di sensibilizzare le donne sull’opportunità di sottoporsi a regolari controlli ginecologici e di portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di poter accedere alle opportunità terapeutiche in modo uniforme sul territorio nazionale, superando così il gap delle diseguaglianze sanitarie ancora presenti nel nostro paese. Il progetto pilota interessa tre città campione: Roma, Napoli e Rovigo. In queste province i farmacisti, opportunamente formati attraverso un corso Fad, saranno coinvolti in attività volte a offrire alle donne un concreto supporto di ascolto, aiuto, orientamento. Il progetto pilota è realizzato in collaborazione con l’associazione Farmaciste insieme, fortemente radicata sul territorio e già impegnata nel Progetto Mimosa, campagna in favore delle donne vittime di violenza domestica».

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