federfarmaIn una lettera inviata a tutte le associazioni provinciali, datata 7 settembre 2015, Federfarma ha offerto alcune delucidazioni in merito alla possibilità di vendere medicinali senza obbligo di ricetta tramite distributori automatici. Il sindacato ricorda che «per verificare se tale modalità di vendita sia lecita, è necessario esaminare le disposizioni vigenti che prevedono e regolano due tipologie distinte di cessione dei farmaci senza ricetta, rispettivamente la vendita in farmacia e la vendita online».
In particolare, «la cessione in farmacia tra persone fisiche, ossia tra cliente e farmacista, è quella ordinariamente effettuata in farmacia ed è contemplata dall’art. 122 del TULS laddove si prevede che “la vendita al pubblico di medicinali a dose o forma di medicamento non è permessa che ai farmacisti e deve essere effettuata nella farmacia sotto la responsabilità del titolare della medesima”». Altre norme, tuttavia, prevedono il libero e diretto accesso da parte dei cittadini ai medicinali di automedicazione in farmacia, «ossia la possibilità per il cittadino di prelevare direttamente dallo scaffale i farmaci di automedicazione, ovvero i soli OTC. I SOP sono esclusi da tale possibilità e devono essere posizionati dietro il banco di vendita».
Ma il cosiddetto self-service, osserva Federfarma, «presuppone, accanto al materiale e autonomo prelievo del farmaco dallo scaffale da parte del cittadino, la necessaria presenza del farmacista, atteso lo svolgimento del ruolo di responsabilità previsto dal TULS». E certamente ciò non può essere interpretato diversamente alla luce dell’avvio della vendita online di farmaci, dal momento che «tale modalità di vendita prevede anche un indirizzo e-mail da porre obbligatoriamente a disposizione dei clienti che può essere utilizzato dal cittadino per chiedere un consiglio al momento dell’effettuazione dell’ordine di acquisto».
Pertanto, l’associazione di categoria ribadisce come sia «evidente l’impossibilità di ammettere la vendita di farmaci OTC tramite distributori automatici in considerazione dello stridente contrasto che si determinerebbe tra le regole ed i controlli previsti per le uniche due modalità, attualmente disciplinate, per la vendita dei farmaci senza ricetta». Senza contare, poi, che «a prescindere dalle considerazioni di tipo normativo, una eventuale vendita di farmaci attraverso distributori automatici presenta una serie di criticità di ordine tecnico a cominciare dal rispetto delle condizioni di conservazione dei medicinali».

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