federfarma casertaIl 30 e 31 marzo i colleghi della provincia di Caserta sono chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio direttivo di Federfarma provinciale, che rimarrà in carica per il triennio 2014-2017. Le elezioni si terranno nella sede di via Fuga, Parco dei Cedri, domenica 30 dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e lunedì 31 dalle 9 alle 14. Ogni farmacista iscritto a Federfarma Caserta può votare da 1 a 9 rappresentanti per il Consiglio direttivo, da 1 a 3 probi viri e da 1 a 3 revisori dei conti. Ogni farmacia ha dritto a un voto: quello del titolare o di un socio. Una volta chiuse le urne inizieranno subito le operazioni di spoglio. Abbiamo intervistato il presidente uscente di Federfarma Caserta, Vincenzo De Lucia, candidato alla rielezione, per fare un bilancio del mandato appena concluso e delle prospettive future.

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Presidente De Lucia, quali sono i risultati raggiunti nel triennio passato?

Il principale è che siamo riusciti ad abbattere i tempi di attesa dei pagamenti delle Asl: per la prima volta nella storia della farmacia casertana siamo passati da un ritardo medio, nei primi anni della mia presidenza, di 10 mensilità a 60 giorni, con la concreta prospettiva di arrivare a una normalizzazione. Il pagamento di dicembre 2013 scadeva il 28 febbraio e l’Asl sta provvedendo ora al saldo, addirittura con meno di 60 giorni di ritardo, una traguardo mai raggiunto. In questi anni abbiamo poi sottoscritto significativi accordi con azienda sanitaria e Regione sul diabete, la celiachia, i presidi per nefropatici; su quest’ultimo punto siamo l’unica provincia in Campania. Inoltre, stiamo sottoscrivendo un accordo per l’ossigenoterapia e per i prodotti per gli stomizzati. Richiamando la sentenza del Consiglio di Stato, che ha chiarito che le Regioni hanno la possibilità di fare accordi con le associazioni di categoria e ha riconosciuto i vantaggi economici per le Asl grazie agli accordi con le farmacie, ci tengo a sottolineare il ruolo che Federfarma Caserta ha avuto nella distribuzione dei presidi diagnostici; il sistema Saniarp è nato nella nostra provincia, da una collaborazione con il sindacato, e poi è diventato regionale. Dal luglio scorso siamo inoltre riusciti a estendere la Distribuzione per conto del PHT su tutto il territorio provinciale e con condizioni più favorevoli rispetto a quelle precedenti; è una delle migliori di Italia. Questo accordo, grazie al sistema di controllo di gestione Saniarp, attribuisce al farmacista un ruolo fondamentale nella valutazione dei piani terapeutici, di sentinella dell’aderenza alla cura. Mentre in tutta Italia si parla tanto di pharmaceutical care, nella bistrattata provincia di Caserta noi la applichiamo già da luglio. Ed è su questo punto che vogliamo organizzare i nostri sforzi futuri.

Quali sono i progetti in cantiere?

Il cardine è il ruolo fondamentale che il farmacista può giocare in relazione all’appropriatezza prescrittiva. Abbiamo anche pubblicato un volumetto in merito; svolgiamo questo ruolo ad esempio nell’ossigenoterapia, quando il paziente viene in farmacia il farmacista segnala all’Asl in tempo reale l’erogazione effettuata, e vogliamo estenderlo ad altre attività. Il nostro proposito è sviluppare nuovi servizi, utili sia al paziente, in termini di giorni persi per ricoveri non realmente necessari, sia utili all’efficienza del sistema, recuperando risorse che potrebbero essere destinate alle farmacie. L’obiettivo è far diventare la farmacia un presidio sanitario del territorio che vada al di là della sola erogazione dei farmaci, con una serie di prestazioni quali l’autoanalisi, la telemedicina, la partecipazione col medico alla gestione del fascicolo sanitario elettronico, l’assistenza domiciliare integrata, ad esempio nel controllo della corretta terapia farmacologica. Nuove prestazioni che possano trovare un’equa remunerazione. Inoltre, a proposito di progetti in cantiere, ci proponiamo di creare un centro di consulenza fiscale che possa supportare i farmacisti alla luce della perdita di remuneratività di questi ultimi anni; un servizio che come Federfarma vorremmo dare ai colleghi come aiuto nelle scelte gestionali.

Quali sono i principali problemi della categoria rilevati durante il mandato appena concluso?

Il principale è il crollo della redditività, e la proposta di nuovi servizi va proprio nella direzione di trovare fonti di remunerazione alternative e di rilancio. Una delle difficoltà maggiori erano i ritardi nei pagamenti pubblici, e fortunatamente l’abbiamo in buona parte superata. La farmacia ha sempre meno ricavi, l’unica strada che abbiamo è trovare nuove risorse con nuove prestazioni. L’impoverimento della categoria ha procurato un aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile; abbiamo avuto molte segnalazioni di crisi, e il rilancio della farmacia vuole proprio creare una spinta all’occupazione ed evitare che farmacie, anche storiche, chiudano creando ulteriore disoccupazione.

In conclusione, quindi, perché i colleghi dovrebbero scegliere voi per un altro mandato?

Perché siamo una squadra di colleghi efficienti e motivati, con la voglia di dedicare parte del nostro tempo alla crescita culturale e professionale della categoria, e attraverso le nostre libere convinzioni, senza condizionamenti, vorremmo affermare le nostre visioni sull’evoluzione futura della farmacia. Già nel passato direttivo abbiamo voluto dare un segnale di rinnovamento con la presenza di tre giovani colleghi, e nell’attuale proposta se ne aggiungono altri quattro. Questo perché crediamo che per una farmacia in continua evoluzione sia necessario un periodico rinnovamento che coniughi formazione e cambio generazionale. A riprova di ciò, ricordo che nel 2011, sotto la mia presidenza, è stato modificato lo statuto di Federfarma Caserta prevedendo un massimo di tre mandati, sancendo quindi che un presidente non possa rimanere in carica per decenni. Penso che sia bene evitare il rischio che dopo troppi anni si sia più attaccati alla poltrona che a svolgere il ruolo di rappresentanza della categoria, che ha solo bisogno di esprimere dirigenti liberi e autonomi nelle scelte. Vedo diffuse promesse elettorali prive di fondamento, e invito i colleghi a non tenerne conto, perché sono assolutamente false.

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