
«In aggiunta agli importi erogati dai cittadini-utenti – prosegue Federfarma – le farmacie riceveranno dalla struttura sanitaria erogante un ulteriore importo di 1.50 euro (comprensivo di Iva al 22%)». La procedura prevede che la Asl «entro il primo giorno del mese successivo metta a disposizione della farmacia un report analitico di tutti i ticket CUP incassati, il cui totale andrà inserito nell’apposito rigo 15 della DCRU del mese di riferimento. Il suddetto importo, incassato in nome e per conto della Asl e detenuto in conto deposito, andrà decurtato dall’importo netto a liquidare che spetta alla farmacia per la fornitura dei farmaci in regime di Ssn». Lo stesso metodo basato su un report analitico verrà disposto per la quota di 1.50 euro dovuta dalla Asl ai titolari: «Questo importo totale – conclude l’associazione di categoria – dovrà però essere riportato nella Distinta AIR (distinta Assistenza Integrativa Regionale) opportunamente modificata dal servizio farmaceutico territoriale, poiché dovrà essere inserito nella fattura elettronica in quanto tale compenso è ritenuto una “prestazione di servizio con Iva al 22%”».
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